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Le nozze de li sguallerati

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Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti letteratura Le nozze de li sguallerati Intestazione 26 luglio 2024 75% Da definire

Li du' coraggi Er peccato fiacco
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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LE NOZZE DE LI SGUALLERATI.1

     Appena er Zor Uticchio e Zzinfarosa,2
Che ppareveno un par de peracotte,
Furno sposati, io fesce co’ la spósa:3
“Sora commare, annàteve a ffà f.....„4

     Tre ggiorni appresso poi, doppo la notte
De cuella gran faccenna sbrodolosa,5
Vòrzi6 sapé si ccome annò lla cosa,
E si er boccio7 poté rregge a le bbòtte.

     E jje disse accusì: “Ssora Commare,
In cuella tar nottata sce fu bbujja?8
Annassivo d’accordo cór compare?

     Ar Zor Uticchio je s’arzò la gujja?„
Lei m’arispóse allora: “E cche vve pare?
No, ppover’omo: ciafrùjja, ciafrùjja.„9

Roma, 27 novembre 1832.

Note

  1. Allentati, erniosi: dicesi de’ vecchi.
  2. [Dalla farsa del Giraud: La Casa disabitata, scritta nel 1808 e divenuta popolarissima, i nomi di Eutichio della Castagna e di Sinforosa sua moglie passarono a significare qualunque coppia di sposi vecchi e ridicoli.]
  3. Io dissi alla sposa.
  4. Equivoco tra una grossolana ingiuria ordinariamente usata, e la qualità dell’attuale situazione della donna.
  5. Brodosa.
  6. Volli.
  7. Vecchio.
  8. Buglia: tumulto.
  9. Ciafrugliare, cioè: “acciabattare, procacciare alla meglio.„