Le poesie di Catullo/47
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Voi dunque, o Porcio, o Socratione,
Sinistre granfie di Gneo Pisone,
Inalza assiduo quest’ebreo grullo
Sul mio Veranio, sul mio Fabullo?
5Voi fame e scabbia del mondo tutto,
Codesto Príapo sghiandato e brutto?
E voi tra lauti banchetti, intorno
Sbuffate tronfj, di pieno giorno,
Mentre i miei poveri compagni amati
10Nel trivio aspettano d’esser chiamati?