Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCCXII

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Sonetto CCCXI Sonetto CCCXIII

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SONETTO CCCXII.


T
Enemmi Amor anni ventuno ardendo,

     Lieto nel foco, et nel duol pien di speme;
     Poi che madonna e ’l mio cor seco inseme
     4Saliro al ciel, dieci altri anni piangendo.
Omai son stanco, et mia vita reprendo
     Di tanto error che di vertute il seme
     Ha quasi spento; et le mie parti extreme,
     8Alto Dio, a te devotamente rendo:
Pentito et tristo de’ miei sí spesi anni,
     Che spender si deveano in miglior uso,
     11In cercar pace et in fuggir affanni.
Signor che ’n questo carcer m’ài rinchiuso,
     Tràmene, salvo da li eterni danni,
     14Ch’i’ conosco ’l mio fallo, et non lo scuso.