Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCLXXIII

Da Wikisource.
Sonetto CCLXXII Sonetto CCLXXIV

[p. 221 modifica]

SONETTO CCLXXIII.


M
Ente mia, che presaga de’ tuoi damni,

     Al tempo lieto già pensosa et trista,
     Sì ’ntentamente ne l’amata vista
     4Requie cercavi de’ futuri affanni,
Agli atti, a le parole, al viso, ai panni,
     A la nova pietà con dolor mista,
     Potêi ben dir, se del tutto eri avista:
     8Questo è l’ultimo dì de’ miei dolci anni.
Qual dolcezza fu quella, o misera alma!
     Come ardavamo in quel punto ch’i’ vidi
     11Gli occhi i quai non devea riveder mai,
Quando a lor come a’ duo amici più fidi
     Partendo in guardia la più nobil salma,
     14I miei cari penseri e ’l cor, lasciai!