Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCLXXIII
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Sonetto CCLXXIII
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SONETTO CCLXXIII.
M
Ente mia, che presaga de’ tuoi damni, Al tempo lieto già pensosa et trista,
Sì ’ntentamente ne l’amata vista
4Requie cercavi de’ futuri affanni,
Agli atti, a le parole, al viso, ai panni,
A la nova pietà con dolor mista,
Potêi ben dir, se del tutto eri avista:
8Questo è l’ultimo dì de’ miei dolci anni.
Qual dolcezza fu quella, o misera alma!
Come ardavamo in quel punto ch’i’ vidi
11Gli occhi i quai non devea riveder mai,
Quando a lor come a’ duo amici più fidi
Partendo in guardia la più nobil salma,
14I miei cari penseri e ’l cor, lasciai!