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Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCLXXXVII

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Canzone XLVI Sonetto CCLXXXVIII

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SONETTO CCLXXXVII.


I
Te, rime dolenti, al duro sasso

     Che ’l mio caro thesoro in terra asconde,
     Ivi chiamate chi dal ciel risponde,
     4Benchè ’l mortal sia in loco oscuro et basso.
Ditele ch’i’ son già di viver lasso,
     Del navigar per queste horribili onde;
     Ma ricogliendo le sue sparte fronde,
     8Dietro le vo pur così passo passo,
Sol di lei ragionando viva et morta,
     Anzi pur viva, et or fatta immortale,
     11A ciò che ’l mondo la conosca et ame.
Piacciale al mio passar esser accorta,
     Ch’è presso omai; siami a l’incontro, et quale
     14Ella è nel cielo a sè mi tiri et chiame.