Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXCIII

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SONETTO CCXCIII.


Q
Uel, che d’odore et di color vincea

     L’odorifero et lucido Oriente,
     Frutti, fiori, erbe, e frondi; onde ’l Ponente
     4D’ogni rara eccellenza il pregio avea,
Dolce mio Lauro, ov’ abitar solea
     Ogni bellezza, ogni vertute ardente,
     Vedeva a la sua ombra honestamente
     8Il mio signor sedersi et la mia dea.
Ancor io il nido di penseri electi
     Posi in quell’alma pianta; e ’n foco, e ’n gielo
     11Tremando, ardendo, assai felice fui.
Pieno era il mondo de’ suoi honor’ perfecti,
     Allor che Dio per adornarne il cielo
     14La si ritolse: e cosa era da lui.