Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXVI

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SONETTO CCXVI.


I’
Pur ascolto; e non odo novella

     Della dolce e amata mia nemica;
     Nè so che me ne pensi, o che mi dica;
     4Sì ’l cor tema, e speranza mi puntella.
Nocque ad alcuna già l’esser sì bella:
     Questa più d’altra è bella, e più pudica:
     Forse vuol Dio tal di vertute amica
     8Torre a la terra, e ’n ciel farne una stella;
Anzi un Sole: e se questo è, la mia vita,
     I miei corti riposi, e i lunghi affanni
     11Son giunti al fine. O dura dipartita,
Perchè lontan m’hai fatto da’ miei danni?
     La mia favola breve è già compita,
     14E fornito il mio tempo a mezzo gli anni.