Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXX

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Sonetto LXIX Sonetto LXXI

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SONETTO LXX.


L
A bella Donna che cotanto amavi,

     Subitamente s’è da noi partita;
     E, per quel ch’io ne speri, al ciel salita;
     4Sì furon gli atti suoi dolci soavi.
Tempo è da ricovrare ambe le chiavi
     Del tuo cor, ch’ella possedeva in vita;
     E seguir lei per via dritta, e spedita.
     8Peso terren non sia più che t’aggravi.
Poi che se’ sgombro della maggior salma,
     L’altre puoi giuso agevolmente porre,
     11Salendo quasi un pellegrino scarco.
Ben vedi omai, siccome a morte corre
     Ogni cosa creata, e quanto all’alma
     14Bisogna ir lieve al periglioso varco.