Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi/Documenti/X

Da Wikisource.
X. — Ladislao De’ Mauri, detto Lallo

../IX ../XI IncludiIntestazione 5 aprile 2021 75% Da definire

Documenti - IX Documenti - XI
[p. 133 modifica]

X.

(Di carattere della Diotallevi.)

Ladislao De Mauri, detto Lallo


chirurgo studente all’ospedale della Consolazione. Amico di Baldassarre Ferri, Cesare Scarpini, dei figli del dottor Maggiorani, di Costanza ed Antonio Diotallevi, di Giovanni Battista Sani suo cugino, di Francesco Gioia, di Filippo Venturini, di Pietro Patrizii ...... Eriggi chirurgo, studente a San Spirito, di Capoccietti studente alla Consolazione.

Il giorno frequentava il Caffè Nuovo e il caffè dei Caprettari ove facevano recapito tutti i suddetti; la sera quando non era di guardia Ferri, al caffè di Argentina; e quando Ferri era di guardia, al caffè di San Quirico vicino alla Piazza delle Carrette, ove andavano tutti i suddetti.

Caposquadra dei giovani della Sapienza scritto alla setta dal Ferri, e suo dipendente fin dall’epoca che entrò hai (sic) studi nell’Università.

Cumunicava l’ordini del Comitato che riceveva dal Ferri, hai giovani della Sapienza; fu collettore dell’obolo Cavour ricevendo le cartelle dal Ferri, come delle spade, fucili ecc.; cacciato via dalla Sapienza nell’aprile 1861 per essere stato conosciuto dai superiori fomentatore dei sussurri che ivi si facevano. Al Caffè Nuovo insultò un Palatino e che poi per sbaglio fu tenuto prigione otto giorni suo fratello; il fatto accadde circa il giugno 1861, come lui stesso raccontò presente i suddetti al caffè di San Quirico.

Fu uno di quelli che si ricusò di andare col giandarme pontificio la sera che fu ucciso il Velluti, credendo di dovere prestare le sue cure al gendarme; ma quando poi venne il Lucatelli si prestò a tutto con sommo piacere, e fu uno di quelli a parte col Ferri per formare il piano della fuga del ferito, che poi non potè aver luogo perchè un serviente fece la spia.

Fu uno di quelli; che in compagnia dei suddetti [p. 134 modifica]andò alla passeggiata a S. Giovanni la notte del 24 giugno 1861, ornato al petto di un buquet a tre colori; e la sera che accadde il fatto del Lucatelli avea ricevuto in dono da Costanza Diotallevi un bucchè di fiori finti tre colori e dal Gioia il ritratto di Vittorio Emanuele, di Cavour e di Garibaldi: tal dono lo ricevettero tutti i suddetti dai due medesimi.

I suoi pensieri liberalissimi, ma non sanguinari!; toccherebbe a lui di rimpiazzare il Ferri nel grado dei quindici fra i giovani studenti.