Le supplici (Euripide)/Terzo stasimo

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Terzo stasimo

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Euripide - Le supplici (423 a.C. / 421 a. C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1928)
Terzo stasimo
Terzo episodio Quarto episodio
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coro
Strofe I
Ahimè, come col mal commisto è il bene!
Pei duci dell’esercito
duplice fu l’onor della vittoria:
tutta una gloria è Atene.
Ma dei figli veder le membra esanimi,
quanto amaro è per me! Lieta è la vista
d’un dí ch’io non pensai dovesse sorgere;
e insieme il cruccio piú fiero m’attrista.

Antistrofe I
Senza nozze serbate ognora, e sole
ci avesse il tempo, il vecchio
padre dei giorni, sino a questo termine!
Che mi giovò la prole?
E quale ambascia, se di nozze ai vincoli
sfuggivo, mi colpia maggior di questa?
Or lo vedo ben chiaro: i figli perdere,
è piú d’ogni altra sciagura funesta.

Ma i corpi già vedo che giungono
dei figli defunti. Oh me misera,

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ché non posso morir coi miei figli,
e con essi discendere all’Ade!

Strofe II
adrasto
Madri, levate i gemiti,
piangete quei che spenti
sotto la terra giacciono: rispondano
i vostri ai miei lamenti.
coro
O figlio, figlio caro,
a te si volge, a te che giaci esanime,
il mio saluto amaro.
adrasto
Tristo me!
corifea
 Trista me, quale sciagura!
adrasto
Ahi, me tapino!
corifea
 Lagrime spargo!
adrasto
Patimmo, ahimè.....

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corifea
 La doglia d’ogni doglia piú dura.
adrasto
Non vedete la mia misera sorte,
o cittadini d’Argo?
corifea
Volgere anche su me possono il ciglio
ché priva io son del figlio.

Antistrofe II
adrasto
Recate qui le misere
salme, di stragi rosse.
Indegni i colpi, indegna fu la causa
onde la gara mosse.
corifea
Fate, fate che appressi
il mio figlio al mio sen, ché le mie braccia
lo stringano d’amplessi!
adrasto
Prendili!

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corifea
 È troppo il duolo che mi preme.
adrasto
Ahimè!
corifea
 Non parli dei figli miei?
adrasto
Uditemi.....
corifea
 D’entrambi la doglia or piangi insieme.
adrasto
Ché non mi stese morto nella polvere
lo stuolo dei Cadmèi!
coro
Deh, se mai non avessi asceso, o figlio,
il nuzïal giaciglio!

Epodo
adrasto
O madri sventurate,
questo di mali pelago mirate.

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coro
Segnam sui visi dell’unghie le impronte,
spargiamo polvere sovra la fronte.
adrasto
Ahimè, ahimè!
Deh, m’inghiottisse il suolo,
Deh, la procella mi sperdesse a volo!
Deh, sopra il capo mio
scoscendesse di Giove l’ardente folgorio!
corifea
O amare di tue figlie
nozze, o responsi amari
che Apòlline ti die’.
L’Erinni ognor vaga di pianto, i lari
lasciò d’Edipo, e si rivolse a te.