Lezioni di analisi matematica/Capitolo 16/Paragrafo 100

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Capitolo 16 - Funzioni additive e loro derivate

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§ 100. — Funzioni additive e loro derivate.

) Se è un intervallo, o una figura piana1, p un solido, noi diremo che è una funzione additiva dei pezzi 2 di , se per ogni pezzo di esiste uno e un solo valore di ; e se in più, quando è somma di due punti , è .

Così, se è una sbatta, o una lamina piana, o un solido pesante, il peso di un pezzo di è funzione additiva di .

Così, se è una lamina, o un corpo elettrizzato, la componente, p. es., sull'asse delle , dell'attrazione che un pezzo di esercita su un punto elettrizzato è una funzione additiva di .

Daesame della figura composta di due soli punti materiali, la Meccanica induce il seguente teorema: Se è una lamina o un corpo pesante, il peso di un suo pezzo moltiplicato per una coordinata, p. es., l'ascissa del centro i gravità di è una funzione additiva della . Cosicchè, l'ascissa del centro di gravità appare come quoziente delle ; entrambe funzioni additive i .

Più avanti vedremo che la ricerca della lunghezza di una curca e dell'area di una superficie sghemba si riducono al calcolo di speciali funzioni additive. Bastino questi tempi a illustrare l'importanza di tali funzioni! [p. 331 modifica]) Il seguente esempio ha per noi una specialissima importanza. Sia l'equazione di un pezzo di superficie; sia ; sia la proiezione di sul piano .

Sia continua. Chiamiano cilindroide la figura solida limitata da , da (base del cilindroide) e dal cilindro proiettante il controno di sul controno di .

Ogni pezzo di sarà base di un cilindroide parziale: luogo di quei punti del cilindroide inziale, che si proiettano sul piano in pnti di . Il volume di tale cilindroide parziale (o, se tale volume non fosse definito, il volume interno oppure il volume esterno di tale cilindroide) è una funzione additiva di .

Infatti se è somma dei due pezzi , allora il cilindroide parziale di base è somma di cilindroidi aventi per base, oppure . (Per i volumi interni od esterni cfr. quando si disse per l'area esterna od interna di un rettangoloide apag. 25).

) Se è una funzione additiva dei pezzi di , e se è la misura3 (p. es., lunghezza, area, volume, ecc.) dei pezzi , allora piò darsi che il rapporto tenda ad un limite finito, quando tutti i punti si si avvicinano a un punto di . Se tale limite esiste per tutti i punti di , esso è una funzione delle coordinate del punto . (Cioè esso non è più, come , una funzione del campo , ma soltanto una funzione delle una, due o tre coordinate del punto ). Se questa funzione è continua, noi la chiameremo derivata di (rispettp a e scriveremo . Se, p. es., è una figura pesante, e se è il peso del pezzo , allora è la densità nel punto .

Es. I. Se è il volume del precedente cilindroide parziale, si dimostra (analogamente a quanto si è fatto a pag. per i rettangoloidi) che la sua derivata in un punto vale precisamente il valore in questo punto di

Es. II. Così sia una lamina o un corpo pesante; assumiamo come misura di un suo pezzo non già l'area o il volume di , ma precisamente il peso di 4. Sia quella funzione additiva di , che è uguale al prodoto del peso di per l'ascissa del suo centro di gravità. La è [p. 332 modifica]una funzione additiva di . Notiamo che è compresa tra il massimo e il minimo valore che ha l'ascissa di un punto . Quindi, se tutti i punti di tendono ad uno stesso punto di di , il vale precisamente l'ascissa del punto . Cioè è la derivata della nostra funzione .

Es. III. Sia una parete piana verticale di una vasca piena di acqua (un bacino di carenaggio, p. es.). La pressione che tale acqua esercita su un pezzo di è quella funzione additiva di , la cui derivata in un punto di cale la distanza da al pelo libero dell'acqua stessa.

Es IV, Sia una curva del piano ; supponiamo che i punti di siano in corrispondenza biunivoca con la loro proiezione sull'asse delle . Assumiamo come misura di un pezzo di la lunghezza della sua proiezione sull'asse delle . Se è una funzione continua delle in tutta una regione contenente all'interno, allora lo esteso a una pezzo di è quella funzione additiva di , che nei punti di ha per derivata.

Oss. È perfettamente lecito definire nel modo qui enunciato la misura di un pezzo di , perchè vengono rispettate le proprietà essenziali di una misura (che un pezzo di somma di due pezzi ha per misura la somma delle misure di , ecc.). (Cfr. la precedente nota a piè di pagina).

Note

  1. Si potrebbero anche considerare degli che fossero un pezzo di una linea, o di una superficie qualsiasi, p. es., un arco di cerchio, o un poligono sferico
  2. Ci limiteremo a consideare quei pezzi di , che posseggono una misura (p. es., lunghezza, area, volume). Per il significato delle parole: figura piana, suo contorno, ecc., cfr. l'osservazione a pag. 25. Ni ci limiteremo sempre a figure piace o solide, il cui contorno è formato da un numero finito di linee o superfici, rappresentabili con equazioni, i cui membri sono finiti e continui con le loro derivate.
  3. Indichiamo quasi sempre con la stessa lettera un campo, e la sua misura.
  4. Anche comunemente è molteplice il modo di definire la misura di un corpo (p. es., il volume, il peso, il prezzo di esso). In generale si può assumere come misura di ogni funzione additiva e positiva di