Li peccati mortali

Da Wikisource.
Giuseppe Gioachino Belli

1831 Indice:Sonetti romaneschi I.djvu sonetti letteratura Li peccati mortali Intestazione 20 dicembre 2022 75% Da definire

La santa Confessione Sonetti del 1832
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831

[p. 249 modifica]

LI PECCATI MORTALI.

     Er Padre Patta1, indóve ce va a scola
Er fio de quer che ffa la regolizzia,2
Ha ddetto c’ortre ar peccato de sola3
4sette so’ li peccati de malizzia.

     Èccheli cquì pparola pe’ pparola:
Primo superbia, siconno avarizzia,
Terz’usura, quart’ira, quinto gola,
8sesto indivia, ë ssettimo pigrizzia.

     Cuanno Iddio creò ssette sagramenti,
Er demonio creò ssette peccati,
11pe ffà cche ffussi contrasto de venti.

     E cquanno che da Ddio furno creati
Ar monno confessori e ppenitenti,
14er diavolo creò mmonich’e ffrati.

12 dicembre 1831.

Note

  1. [Soprannome beffardo, desunto da un confessore, vero o immaginario, così chiamato, e famosissimo tra ’l nostro popolo, per uno sconcio tratto di spirito, nel quale ha una certa parte la patta, ossia la "brachetta.„ V. la nota 1 del sonetto: L’ommini ecc., 19 genn. 82.]
  2. Liquerizia. [Anche in Toscana, mentre dalle persone civili è chiamata liquirizia, volgarmente si chiama invece regolizia, come se derivasse dal verbo regolare.]
  3. L’urtarsi ne’ piedi che fanno gli amanti per occulti segnali.