Libretto personale Regio Esercito Italiano/Malattie veneree

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Malattie veneree

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Le malattie veneree più gravi sono la sifilide e la blenorragia. Colpiscono la pelle, le mucose, gli organi interni, cagionando malattie talvolta mortali.

Il malato di sifilide o blenorragia deve ricorrere al medico per evitare le conseguenze di gravi malattie per sè, e la possibilità di contaminare gli altri con contatti sessuali, o per altre vie non sessuali, talvolta anche a sua insaputa.

Trattandosi di malattie eminentemente contagiose, si asterrà dai rapporti sessuali; e nelle manifestazioni di sifilide dovrà anche astenersi dal baciare qualsiasi persona e dall’uso promiscuo di utensili da tavola e d’uso personale, come bicchieri, cucchiai, forchette, fazzoletti, tovaglioli, pennelli da barba, pipe, strumenti musicali da fiato, e in genere di qualsiasi altro oggetto che possa essere stato in contatto specialmente delle labbra.

La sifilide si può trasmettere anche involontariamente alla propria moglie, e per eredità ai figli, i quali se non muoiono, come ordinariamente avviene, trascinano l’esistenza miseramente, sono incapaci di lavorare e portano per tutta la vita l’impronta della malattia dei genitori. Per tal motivo il sifilitico non dovrà contrarre matrimonio se non dopo 3 o 4 anni di cura continua e fatta da medici, non da empirici.

La blenorragia, per quanto sembri un’affezione leggiera può avere delle conseguenze gravissime e dar luogo a malattie lunghe e tormentose delle vie urinarie, a lesioni dei testicoli che possono raggiungere anche un tal grado da rendere impossibile l’aver figliuoli, nonchè a gravi lesioni degli occhi che possono portare anche a cecità; e per quest’ultimo fatto il blenorragico avrà gran cura di non toccarsi gli occhi colle dita e con biancherie sporche della secrezione blenorragica.

Quando l’individuo è alterato dal vino o dai liquori è più soggetto a prendere tali malattie.

Il soldato abbia presente inoltre che ogni spreco di forza nervosa, dannoso in ogni luogo ed ogni tempo, è pericoloso più che mai in guerra.

Sappia però egli resistere ai suoi istinti, ai desideri sessuali per conservare tutto il suo vigore e per non subìre l’onta delle malattie veneree causate dalla prostituzione; esse lo farebbero mancare al più sacro dei suoi doveri, quello cioè di conservarsi sempre in grado di combattere per il suo Re e pel suo Paese.

E ad ogni modo, prima di congiungersi con donne di malaffare prende sempre, almeno, quelle precauzioni che gli sono suggerite da chi ha cura della sua salute.


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