Liguria preistorica/Parte prima/Capitolo IV

Da Wikisource.
IV. — DEI FITTILI PREISTORICI E D’ALTRI MANUFATTI IN LIGURIA
Parte prima - Capitolo III Parte seconda - Capitolo I

[p. 106 modifica]

IV. — DEI FITTILI PREISTORICI E D’ALTRI MANUFATTI IN LIGURIA



Vasi fittili. — Numerosi ed importantissimi, per lo studio delle industrie preistoriche neolitiche, calcolitiche e siderolitiche sono questi manufatti; e rispetto ad essi giova ricercare di quali argille si fabbricassero, quale fosse nei vari tempi e nei diversi luoghi la tecnica messa in opera per ridurli alle forme desiderate, per munirli di anse o manichi, per ornarli di fregi graffiti, incisi, dipinti o formati col mezzo di appositi stampi, per impartir loro la tinta e la lucentezza richiesta, per renderli mediante la cottura sufficientemente resistenti e duri, in modo che fossero atti agli usi cui erano destinati. Anche in ordine ai fittili, e specialmente ai vasi, che sono numerosissimi nelle nostre stazioni, mi propongo di descrivere più innanzi i tipi più distinti e caratteristici, nel render conto dei singoli scavi; e reputo superfluo indugiarmi qui ad esporre considerazioni sistematiche, le quali sarebbero inopportune in un lavoro che ha per oggetto precipuo l'illustrazione di depositi paleolitici privi di fittili e neolitici ricchi di terre cotte, riferibili quasi esclusivamente a tipi primitivi.

[p. 107 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/113 [p. 108 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/114 [p. 109 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/115 [p. 110 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/116 [p. 111 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/117 [p. 112 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/118 [p. 113 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/119 [p. 114 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/120 [p. 115 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/121 [p. 116 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/122 [p. 117 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/123 [p. 118 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/124 [p. 119 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/125 [p. 120 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/126 [p. 121 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/127 [p. 122 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/128 [p. 123 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/129 [p. 124 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/130 [p. 125 modifica]Pagina:Liguria preistorica.djvu/131 [p. 126 modifica] «sifere quaternarie o recenti,» non ometterò di esporre le considerazioni opportune intorno ai caratteri di questi manufatti e circa la provenienza dei materiali che servirono a fabbricarli. Dirò fin d’ora come tali oggetti non rivelano in alcun caso Io squisito senso artistico di cui ci diedero eseuipio gli antichi abitanti dei territori francesi della Dordogne, dell’Ariège, della Haute Garonne, come pure di alcuni punti del Belgio, della Svizzera e della Spagna. Presso di noi non si trovano, come nelle stazioni alle quali alludo, avori, corna ed ossa, quali scolpiti, quali graffiti, che riproducano con singoiar verità animali, e specialmente quadrupedi, di varie specie; come pure mancano manufatti ornati di delicati intagli a guisa di fregi. In breve, tanto nella fase paleolitica quanto nella neolitica, l’arte non si estrinseca, lungo le due Riviere, che con saggi relativamente rozzi e primitivi; e questa mia affermazione si può estendere a tutta la regione Ligure, anzi a tutta V Italia, quantunque il nostro paese abbia raggiunto più tardi il più alto fastigio in ogni maniera di manifestazioni estetiche (i). Lo sviluppo del senso artistico durante gli ultimi tempi dell* era quaternaria in Francia, in Spagna e in pochi altri paesi non è a parer mio conseguenza dei caratteri antropologici e della evoluzione intellettuale di quei popoli, ma di speciali contingenze locali; è subordinato, io credo, alla grandissima abbondanza di mammiferi selvatici e specialmente semiselvatici, che somministravano

Analagamente non hanno alcun riscontro in Italia le figure d’animali cosi efficacemente disegnate, incise e perfino dipinte, scoperte sulle pareti delle caverne della Mouthe, delle Combarelles, di Fond-de-Gaume, di Pair-non-Pair. di Marsoulas, di Chabot, in Francia, e d*Altamira in Spagna. Si vedano in proposito i lavori di Rivière, Capitan, Cartailhac^ Breuil ed altri, e si consultino i volumi dei «Comptes Rendus desséancesde l’Acad. dcs Sciences*» del 1894, del 1901, del 1903; il «Bulletin de la Société d’An* thropolog^ie de Paris w del iSf>7 e l’«Anthropologie» del 1905. Digitized by Google [p. 127 modifica]facilmente all’uomo alimento inesauribile, permettendogli di rivolgere la sua mente e la sua attività ad oggetti diversi da quelli che tendevano alla immediata incetta del cibo.

Ai cavernicoli paleolitici della Liguria e delle altre stazioni italiane mancarono i numerosi armenti di rangiferi e di cavalli che servivano a sostentare gli abitanti della Vézère e di altre vallate della Francia, i quali, secondo ogni verosimiglianza, erano riusciti mediante ingegnosi artifizi a soggiogare quei mammiferi, in modo da non renderli propriamente domestici, ma tali da poterli tenere in riserva per quando occorreva adoperarli, ed avevano così provveduto, indipendentemente dalle sorti della caccia e della pesca, ad allontanare il pericolo della penuria.