Memoriale di Paolo dello Mastro (De Antonis)/Avvertenza

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Achille De Antonis

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Memoriale di Paolo dello Mastro (De Antonis) Testo
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PAOLO DELLO MASTRO


DIARIO E MEMORIE DI DIVERSE COSE

ACCADUTE IN ROMA DAL 1422 AL 1484.





AVVERTENZA


Benché il Diario di Paolo di Benedetto di Cola dello Mastro, sia conosciuto, perchè qualche storico od erudito ne ha fatto menzione, riproducendone anche de’ passi, e per la moltiplicità degli esemplari mss. che trovarmene in parecchie biblioteche di Roma e d’altre città, tuttavia non ancora, ch’io mi sappia, ne è stata fatta una apposita pubblicazione, quantunque e pel tempo che vi si dipinge e per i fatti che vi si svolgono meriti davvero un posto segnalato fra quanti ci lasciarono memorie che ora servono ad illustrare la storia romana dell’Evo Medio. Nè è a credere che il Diario di Stefano Infessura, edito dal grande Muratori, potesse far sospettare che quello di Paolo dello Mastro ne fosse un riassunto speciale, e quindi tornasse inutile la sua pubblicazione; dappoichè i fatti narrati da entrambi, sebbene talvolta si corrispondano quasi esattamente, tal’altra però ci narrano avvenimenti che trascurati dall’uno, sono registrati dall’altro, o almeno talune cose che appena accennate dal primo, sono svolte ampiamente dal secondo. Quindi il solo confronto dei due testi può riuscire utilissimo a chi senza por mente all’importanza di un privato Memoriale in Dialetto, si attenga meramente a storici raffronti. E [p. vi modifica]tuttavia v’ha di più; poichè, come nel Diario di Paolo dello Mastro si scorgono lacune d’interi anni, così anche quello dell’Infessura, sebbene meno frequenti, ha mancanze assai rilevanti; tantochè in un codice cartaceo mss. (n°. 1344) della biblioteca Corsiniana «Sommario de’ Diari di alcuni Pontefici. Autori Stefano Infessura, e Paolo Magistri» ritrovansi così promiscuamente avvicendati i due Diarii, date vi si succedono regolari, non presentando che varianti di nessun rilievo.

Quattro codici mss. di questo Diario ho potuto rinvenire nelle biblioteche e negli archivi di Roma, due dei quali, come ho accennato, nella biblioteca Corsiniana, uno nella biblioteca Vaticana, (ed è il meno pregevole), il quarto nell’archivio Soderini, deposto presso il notaio sig. Giuseppe Garroni, e gentilmente indicatomi dal ch. sig. avvocato Ernesto Monaci.

È facile cosa determinare il valore di ciascuno di questi codici comparandoli fra loro. Tutti quanti sono di recente data, per quel che ne pare alla scrittura, che non è anteriore al secolo XVII. Peraltro non è a credere che queste copie procedano tutte da una fonte unica, perchè troppo notevole è la differenza che si scorge fra loro.

Il codice miscellaneo Vaticano, segnato n°. 5255, ed indicato dal Muratori nella sua prefazione al Diario di Stefano Infessura, è il più incompleto, perchè mancante di alcuni capitoli, e così scorretto, da non doverne fare che poco conto. Le ultime sedici carte di questo volume in 4°. p°. comprendono la nostra Cronaca, portante il titolo: Memoriale di Pauolo di Benedetto di Cola dello Mastro dello Rione de Ponte.

Più importanti sono i due codici della Corsiniana, l’uno segnato n°. 128, col titolo: Diario di diuerse attioni notabili successe in diuersi pontificati incominciando dall’anno 1327 in tempo del pontificato di Gio. XXII fino a settembre del 1561 del pontificato di Pio Quarto; l’altro promiscuo dell’Infessura [p. vii modifica]e del Magistri, dall’anno 1294 sino al 1494 ecc., a cui già accennammo di sopra. Il primo di questi codici è in foglio, nitido, di carte 162, ed accuratamente scritto con caratteri del XVIII secolo; il secondo in 8°. p°., è scritto a caratteri abbastanza oscuri, ma con ordine mirabile di date, e chiarezza di esposizione dei fatti.

Importantissimo è il codice dell’archivio Soderini: Diario e memorie di diuerse cose accadute in Roma dal 1422 al 1524 in fol. gr. di 100 carte; il quale sebbene sia di trascrizione recente, e mancante anch’esso di alcune notizie, che sono riportate dal codice Corsiniano, tuttavia ha conservato quella forma di Memoriale privato o libro di ricordi tracciato dall’autore, quasi direi per suo uso, mentre nei testi già menzionati non si scorge più altro che una quantità di appunti storici separati per ordine di data. È questo il codice che ho credulo presentare come testo della presente pubblicazione, giovandomi a quando a quando degli altri per illustrarlo, adempierne le mancanze, o darne le varianti, evitando così di correggere quei passi che mi parvero oscuri, sbagliati od omessi per colpa certo dell’amanuense, al che fare non mi credetti avere sufficiente autorità. Il codice suddetto, e da me prescelto, è ricco più d’ogni altro di notizie che si riferiscono alla famiglia dello scrittore Paolo dello Mastro; quindi ho creduto superfluo di far di lui una particolare menzione, potendo il lettore raccogliere le sue notizie dallo stesso Diario le quali perchè d’importanza affatto personali, furono omesse, siccome inutili, dalla maggior parte degli amanuensi.

E pur tenendomi solamente al valore storico di questo Diario, accennerò che io prescelsi il codice Soderini perchè mi parve che in esso fossero più che in ogni altro conservate le forme del dialetto romano del secolo XV, dal che m’era [p. viii modifica]facile presumere della sua fedeltà dal lato eziandio della storia.

Il codice Vaticano e i due della Corsiniana, copie di copie, hanno avuto gradatamente alcune mutazioni di ortografia e di linguaggio, tanto che ogni men che esperto filologo può riconoscervi i sensibilissimi cangiamenti che si venivano succedendo nel dialetto romano; cangiamenti che si accettavano dagli amanuensi i quali, perchè ignari o presuntuosi, adottarono pur copiando i nuovi modi di dire imposti dalle successive modificazioni del linguaggio. Certamente anche il codice da me prescelto deve aver patito notabili mutazioni, facili a riconoscersi; sono queste peraltro di piccola entità in proporzione di quelle degli altri codici da me esaminati.

A chiarire alcuni punti di questa Cronaca ho creduto frapporvi poche noterelle storiche, non perchè io creda che i fatti a cui si accenna da Paolo dello Mastro abbiano bisogno di essere confortati di note, ma perchè trovandomi averle fatte per mio uso, ho dovuto cedere alla vanità di stamparle. I lettori vorranno perdonarmi questa colpa, e voglia Dio che sia la sola da me commessa nella presente pubblicazione.


Achille De-Antonis