Memorie storiche della città e marchesato di Ceva/Capo LV - Vittorio Amedeo III, ed il suo Ministro Marchese di Cravanzana.

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Capo LV - Vittorio Amedeo III, ed il suo Ministro Marchese di Cravanzana.

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Capo LV - Vittorio Amedeo III, ed il suo Ministro Marchese di Cravanzana.
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CAPO LV.


Vittorio Amedeo III, ed il suo Ministro

Marchese di Cravanzana.


L’infausta tregua di Cherasco, che fu per Ceva il principio di fatale decadenza, rende interessante la memoria di Vittorio Amedeo III, e del marchese Fontana di Cravanzana l’uno re e l’altro ministro di guerra in quei tempi di tanta angustia e di tante sventure pel Piemonte e per tutta Italia.

Vittorio Amedeo III, nato li 2 giugno 1726, diede da giovine non dubbie prove di valor militare nelle battaglie di Cuneo, Bassignana, ecc. Succeduto nel regno a suo padre Carlo Emmanuele III, cangiò l’organizzazione militare. Liberò la Savoia dai diritti di pedaggio, fece riparare il porto di Nizza, eresse la cittadella di Tortona, ampliò la cittadella d’Alessandria, e fece costrurre l’osservatorio di Torino.

L’infelice monarca dopo la pace di Cherasco si vide esposto a tutte le violenze del direttorio senza più avere un solo alleato. Il suo cuore ne fu oppresso di tristezza e i popoli parteciparono del suo dolore. Non sopravvisse più di sei mesi alla funesta capitolazione. Colpito di apoplessia a [p. 277 modifica]Moncalieri il 15 ottobre 1796 morì il giorno seguente in età d’anni 70.

Carlo Botta parlando di questo re così si esprime: «Vittorio Amedeo III, avrebbe avuto in sè tutte le parti che in un reggitor di popoli si possono desiderare se non fosse stata quella smania di guerra che notte e dì il tormentava. Quindi consumò l’erario per mantenere i soldati, ed i soldati consumarono il paese.... lasciò morendo un regno servo che aveva ricevuto intiero, un erario povero che aveva ereditato ricchissimo, un esercito vinto che gli era stato tramandato vittorioso.»

Venendo al marchese di Cravanzana io devo pagare alla sua memoria un tributo d’ossequio e di riconoscenza perchè ricevetti da lui delle dimostrazioni di più che paterna benevolenza essendo a lui debitore di quanto io sono, perchè mi spianò la via che mi condusse al santuario somministrandomi i mezzi, onde poter attendere alli studii e costituendomi l’ecclesiastico patrimonio. Nato io nel suo palazzo di Breolungi, ebbi campo ad ammirare le rare qualità di sì illustre personaggio, ne godetti la confidenza, e feci per qualche tempo da suo intimo segretario nel 1814, in surrogazione di D. Matteo Olivero mio fratello che ne era il segretario ed il Cappellano di casa.

Nacque il marchese Luigi Fontana di Cravanzana in Torino di nobile prosapia Monregalese, in cui figurarono uomini illustri per cariche e per dignità, abbracciò da giovine la carriera degl’impieghi fu primo uffiziale di finanze, ambasciatore a Genova, quindi ministro di guerra.

Dopo la morte di Vittorio Amedeo III, continuò per qualche tempo ad occupare il ministero di guerra, sotto il regno di Carlo Emmanuele IV, ma caduto il Piemonte nelle mani dei repubblicani, ed avendo il marchese di Cravanzana rifiutato ogni sorta d’impiego e da Napoleone e dal direttorio, fu preso di mira dal partito avverso a casa Savoia ed oppresso da enormi contribuzioni. Furono queste così frequenti [p. 278 modifica]ed esorbitanti che passarono le 400m. lire come ebbi io stesso il mezzo di verificare da autentici documenti esistenti negli archivi della sua casa.

Ritornato il Piemonte sotto il dominio di Casa Savoia fu il marchese di Cravanzana fatto cav. gran croce e gran conservatore dell’ordine militare dei Ss. Maurizio e Lazzaro, e consigliere di Stato.

Cessò di vivere in Torino li 29 novembre 1818, compianto dai poveri di cui era tenero padre, da quanti ebbero l’occasione d’ammirarne le rare virtù, ond’era fregiato e dal Re Vittorio Emmanuele I, che aveva in lui un suddito affezionatissimo, ed un consigliere saggio, disinteressato e pratico quant’altri mai degli affari del governo.

Lasciò eredi di sue sostanze due nipoti figlie di suo fratello Nepomuceno ambasciatore a Berlino dove morì1, e cara e venerata memoria nei Torinesi ed in Mondovì sua patria d’origine. Con esso si estinse una delle più illustri famiglie di Mondovì che diede allo Stato alti funzionarii ed alla chiesa un illustre Prelato qual si fu monsignor Fontana [p. 279 modifica]Vescovo di Oristano morto colà in concetto di santità, il primo marzo 1746, d’anni 372.

Tanto Vittorio Amedeo III quanto il marchese di Cravanzana erano degni di tempi migliori. Sì l’uno che l’altro furono fatti segno di maligne censure, ma niuno potrà mai smentire le eminenti qualità d’animo e di cuore d’un sì gran Re e d’un sì fedele ministro.

Note

  1. Di queste due nipoti vive ancor la secondogenita per nome Luigia Fontana di Cravanzana, che all’egregie doti dello spirito accoppia un cuore generoso e grande. Contribuì per la somma di diecimila franchi all’erezione della parrocchia di Breolungi presso Mondovì, dove ha un ampio tenimento, e fa distribuire colà in ogni anno copiose limosine ai poverelli. In memoria dell’erezione ossia ripristinamento di questa parrocchia, si fece incidere in marmo la seguente iscrizione che si legge dalla parte dell’epistola all’altare di S. Lodovico Re di Francia.

    MDCCXLIII

    Questa antica Pieve del contado di Bredulo già 700 anni scaduta, da 200 spogliata, soppressa, in quest’anno si ristabiliva dal vescovo tutto zelo monsignor Ghilardi per commendevole e rara liberalità di Luigia Fontana dei conti (ossia marchesi) di Cravanzana, colle largizioni dei parroci Mondino, Dardanelli, Granetti, pia sollecitudine degli amministratori della chiesa.
            In questo dì solenne 7 maggio, i Breolungini
    .

    Per gratitudine P. P.

  2. Vedi: Della Vita di M. Niccolò Maurizio Fontana Arcivescovo di Oristagni; libri due, dati in luce dal Priore Felice Tempia, sacerdote Torinese, dedicati all’Em. Cardinale Carlo Vittorio Amedeo Delle Lanze, Arcivescovo di Nicosia e Grande Elemosiniere di S. M. Torino MDCCLIII, per Filippo Ferrero. Un vol. in 8° con ritratto di M. Fontana.
    Lo stesso Autore ne avea già dati alcuni cenni nel Breve Ragguaglio della vita del Signor Carlo Antonio Vacchetta, Sacerdote della Congregazione della Missione di Torino, stampato nel 1721.                (A. B.)