Milione/155
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Dell'isola di Zipangu
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Zipangu è una isola in levante, ch’è ne l’alto mare 1.500 miglia.
L’isola è molto grande. Le gente sono bianche, di bella maniera e elli. La gent’è idola, e no ricevono signoria da niuno se no da lor medesimi.
Qui si truova l’oro, però n’ànno assai; neuno uomo no vi va, però neuno mercatante non ne leva: però n’ànno cotanto. Lo palagio del signore de l’isola è molto grande, ed è coperto d’oro come si cuoprono di quae di piombo le chiese. E tutto lo spazzo de le camere è coperto d’oro grosso ben due dita, e tutte le finestre e mura e ogne cosa e anche le sale: no si potrebbe dire la sua valuta.
Egli ànno perle assai, e son rosse e tonde e grosse, e so’ piú care che le bianche. Ancora v’àe molte pietre preziose; no si potrebbe contare la ricchezza di questa isola. E ’l Grande Kane che oggi regna, per questa grande ricchezza ch’è in quest’isola, la volle fare pigliare, e mandòvi due baroni co molte navi e gente assai a piede ed a cavallo. L’uno di questi baroni avea nome Abatan e l’altro [Von]sanicin, ed erano molti savi e valentri. È misersi in mare e [furono] in quest’isola, e pigliaro del piano e delle casi assai, ma non aveano ancora preso né castel né città; ora li venne una mala sciagura, com’io vi dirò.
Sapiate che tra questi due baroni avea grande invidia, e l’uno no facea per l’altro. Or avenne un die che ’l vento a tramontana venne sí forte, ch’elli dissero che, s’elli non si partissono, tutte le loro navi si romperebbono. Montoro ne le navi e misersi nel mare, e andaro di lungi di qui 4 miglia a un’altra isola no molto grande: chi poté montare su quell’isola si campò, l’altre ruppero. E questi fuoro ben 30.000 uomini che scamparo su questa isola, e questi si tennoro tutti morti, però che vedéno che non poteano campare, e vedeano l’altre (navi), ch’erano campate, se ne andavano verso lor contrade; e tanto vogaro che tornaro in lor [paese].
Or lasciamo di que’ ch’andaro in lor contrada, e diciamo di quelli che rimasono in questa isola per morti.