Naja Tripudians/VIII

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VIII.

Verso la fine di quell’estate, in cui Myosotis compiva diciannove anni e Leslie quindici, venne a stare a Wild-Forest, in una villa signorile da tanti anni chiusa, una signora dal bel nome aristocratico: Lady Randolph Grey.

Grande, grassa, coi capelli tinti di rosso, la carnagione di un biancore abbagliante, si vedeva uscire dal cancello della villa, vestita di scuro con un largo cappello alla Rembrandt sui capelli color rame, e traversare il paese con calmo e dignitoso incesso.

Non faceva nulla per far parlare di sè. Ma Wild-Forest tuttavia ne parlava. Commentava il suo contegno serio e composto ogni domenica in chiesa; e assaporava con piacere i puddings profumati di cannella e garofano ch’essa mandava a tutte le vecchie povere del villaggio. [p. 57 modifica]

Non si sapeva troppo chi fosse. Delle sue tre domestiche, una sola usciva a far compere nel paese e non parlava con nessuno. Ma, forse per qualche velata indiscrezione dello chauffeur — poichè Lady Randolph aveva anche una Rolls-Royce verde scura e uno chauffeur in livrea dello stesso colore —, si sussurrava che era una dama di alto casato: chi dava per certo che era sorella di Lord Randolph Churchill, e chi sosteneva con non minore convinzione che era invece la moglie di Lord Edward Grey.

Il suo primo nome aveva un dolce suono esotico: «Miranda», che i villici di Wild-Forest rotolavano in bocca come una caramella di gomma.

Il Pastore protestante e lo Squire colle loro signore le avevano subito fatto visita; ma essa, pur ricevendoli con regale affabilità, non aveva reso la cortesia se non col lasciare alle loro porte uno stemmato biglietto di visita.

Viceversa, dopo qualche settimana di solitudine, cominciò a ricevere molte visite da Londra; e, specialmente al «week-end», cioè ogni Venerdì e Sabato, si udiva per le silenziose vie del villaggio un gran rantolare e russare e tossire d’automobili. [p. 58 modifica]

La domenica andava sempre lei sola in chiesa; i suoi ospiti rimanevano nella villa delle Acacie. I buoni rustici, avviandosi alla chiesa, li scorgevano talvolta traverso l’alta siepe d’edera e di bosso: stavano languidamente sdraiati sotto agli alberi nelle poltrone di vimini, fumando sigarette (le donne come gli uomini) ed esponendo all’aria (gli uomini come le donne) le eleganti caviglie calzate di seta variopinta.

Si faceva sottovoce i nomi degli ospiti: quello dai baffi bianchi doveva esser Mr. Asquith, e le due signorine vestite di rosso erano senza dubbio le sue figlie. C’era anche il Duca di Norfolk.... in incognito. E quel biondino snello e pallido, vestito di grigio, si sussurrava a bassa voce che doveva essere.... Sì, sì! nientemeno che il principe di Galles!... Traverso le siepi i contadini sostavano, trattenendo con riverenza il respiro, a mirare quelle caviglie iridescenti a quadretti rossi e verdi, appartenenti a Sua Altezza.... E quando, in chiesa, il reverendo Pastore recitava come di precetto la preghiera per la Famiglia Reale, tutti gli occhi si volgevano a Lady Miranda Randolph Grey, che inginocchiata piamente nel suo banco, chinava un po’ più basso sulle [p. 59 modifica] guantate mani il cappello piumato e la nuca tizianesca, quasi fosse questa preghiera un favore speciale e personale che la congregazione chiedesse per lei all’Onnipotente.

Una domenica, uscendo dalla funzione, col capo d’oro soavemente chino sopra il suo libro di preci, e percorrendo il viale del piccolo cimitero che circondava la chiesa, ella si imbattè faccia a faccia colle due figlie del dottor Harding. Quelle levarono a lei i limpidi sguardi; e quando furono passate ella ebbe l’impressione d’aver sfiorato qualche cosa di primaverile, di mattinale e d’alato.

— Chi sono quelle due fanciulle giovanissime, biondissime, vestite d’azzurro, che ho visto or ora? — si degnò essa di chiedere a Mrs Russel che, ferma sulla strada davanti al cancello del cimitero, aspettava il passaggio e il saluto della illustre dama.

— Sono le figlie del vecchio dottor Harding, — rispose Mrs Russel, felice d’essere interpellata; e rapidamente tracciò la breve e semplice storia delle due fanciulle.

— Ah? non hanno madre? — osservò Lady Randolph Grey, mettendosi il guanto destro, che, secondo il rito della chiesa episcopale [p. 60 modifica] inglese, aveva tolto per prendere la Sacra Comunione.

— Già, poverine! — disse Mrs Russel — vanno ogni domenica dopo la funzione a pregare sulla sua tomba. Quanto al loro padre, è una persona angelicamente buona; ma vive così lontano dal mondo, così fuori della vita, che quelle sue bambine non hanno amicizie, e si può dire che non vedono mai nessuno. Tuttavia — soggiunse la buona signora Russel — sono perfettamente liete e felici.

— Si vede! — disse Lady Randolph Grey. — Hanno l’espressione beata ed aspettante dei due angelelli ai piedi della Madonna di San Sisto.

— Già, già — assentì Mrs Russel, senza sapere affatto di quali angelelli nè di che Madonna si trattasse.