Nel teatro del Mondo

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Intestazione 21 gennaio 2024 75% Da definire

Sull'erba fresca, e tra le verdi piante Da chiuder gli occhi, e da serrarsi fora
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni morali di Gabriello Chiabrera
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V

PER LO MEDESIMO.

Nel teatro del Mondo
     Sorse Calvino, e passeggiò la scena;
     Ma quel furor profondo,
     Onde l’alma infernal sempre ebbe piena,
     5Scoprir non volle, ed in mentito aspetto
     Egli celò l’atrocità del petto.
In sulle dotte carte
     Fissò lo sguardo, indi con ciglia arcate
     Giva insegnando l’arte
     10A’ mali accorti cor della bontate;
     E divulgò, ch’egli faceva impresa
     Di rabbellire, e riformar la Chiesa.
O cloaca, o sentina!
     Profanar, bestemmiar, dar sepoltura
     15All’immortal dottrina,
     Non lasciar su gli altari Ostia sicura,
     E sul cammin del Ciel non segnar orma,
     Dunque oggidì s’appellerà riforma?
Riformar? con quai modi?
     20Con sonar trombe? con armar guerrieri?
     Con rapine? con frodi?
     Con empier di lussuria i monasteri?
     Con cacciar le Reliquie entro gli abissi?
     Con far segno a saette i Crocifissi?
25Tu fra bicchieri immensi
     Ebbro di birra l’altrui vita emendi?
     Sull’altrui ben tu pensi?
     Di vizio, e di virtù cura tu prendi?
     Tu rivolgi in pensier vita celeste?
     30Tu? de’secoli nostri incendio e peste?
Muse, cotante prove
     Cotanto empie, e furor cotanto indegno
     Il vostro cor non move
     A vivi esempj di mortal disdegno?
     35Su scagliate da voi Castalie cetre,
     E v’armino la destra archi e faretre.
Forse, che in cielo ei saglia,
     Per voi s’aspetta? e che nel campo eterno
     Ei disfidi a battaglia,
     40E tragga dal suo seggio il Re superno?
     Da cotante empietà ragion nol mosse;
     Fatto l’avria, se a lui possibil fosse.