Novellino/XII

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XII

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XI XIII
Qui conta come Antigono, mariscalco d’Alexandro, il riprese perch’elli facea sonare una cetera per suo diletto

Antigono, conducitore d’Alexandro, facendo Alexandro un giorno per suo diletto sonare — e ’l sonare era d’una cetera —, Antigono prese la cetera e ruppela e gittolla nel fango, e disse ad Alexandro cotali parole:

«Al tuo tempo et etade si conviene regnare, e non ceterare».

E così si può dire: il corpo dell’uomo si è regno; vil cosa è la luxuria e quasi ha guisa di cetera. Vergognisi dunque chi de’ regnare in virtude e diletta in luxuria.

Re Poro, il quale combattè con Alexandro, a un mangiare fece tagliare le corde della cetera a un ceteratore e disse queste parole:

«Meglio è tagliare che sviare: ché per dolcezza di suoni si perdono virtudi».