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Numismatica di Lipara/Età greca

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Età greca

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Coniaggio liparese Età romana
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ETÀ GRECA

400-252 a. C.



(400- 350)


Tardi comincia il conio liparese: le prime monete, per lo stile e per l’iscrizione, non datano da un’età anteriore al secolo IV a. C.

Fino ad oggi, manca del tutto l’argento. Non abbiamo che conii in bronzo.

Tra i più antichi, quelli che possono datare dal 400 al 350, sono i due seguenti, nei quali le due facce ricordano, nella prora di nave sul diritto e nel delfino sul rovescio, la colonizzazione cnidia e rodia (Thuc. III 88; Diod. Sic. V 8. 2).

Prora di nave ΛΙΠΑΡΑΙ(ΟΝ).
Delfino nuotante a d.
gr. 3; mm. 18
Lituo augurale in cerchio di palline. Id. Delfino a d., in campo libero.
gr. 1; mm. 11.
Poole. Br. Mus. Sicily, pag. 262. n. 71.

A questo stesso periodo assegnerei il seguente conio:

Grappolo d’uva, coperto in parte da foglie, entro cerchietto. Id. Delfino a d. in campo libero.
gr. 1; mm. 12.
Poole. 262. n. 72.

Questa moneta ricorda il conio di Kalakte, avente a D) la testa di Dionysos ed al R) il grappolo d’uva d’identico conio. Esso allude, nel tipo dionisiaco, ad una delle principali fonti della ricchezza di queste isole, la coltivazione della vite.

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350-309


Hephaistos seduto su sgabello, tenente martello con la destra e cantaro con la sinistra. Impronta in campo libero. ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
Delfino nuotante a sinistra, in cerchio di palline.
gr. 14,80; mm. 29.

Altre simili del peso di gr. 14 e del diametro di mm. 28; gr. 16, mm. 29 (Poole, p. 258, n. 20); gr. 13,70 mm. 24; gr. 13 mm. 22.

Impronta simile alla precedente, in cerchio di palline. Id. Delfino nuotante a d. in campo libero.
gr. 6,05; mm. 28.
Poole, p. 258, n. 23.

Altra del peso di gr. 9,50.

Simile alla precedente conio. Id. Simile alla precedente, in cerchio di palline.
gr. 12; mm. 28.
Torremuzza, Tab. XCV. 4.
Simile alla precedente. In campo libero. Id. Simile, alla precedente. In campo libero.
gr. 8,50; mm. 27.
Poole, p. 258, n. 22.

Altre del peso di gr. 5; 5,20; 6,05.

Simile alla precedente. ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
Delfino in campo libero.
gr. 5,05; mm. 26.
Poole, p. 258, n. 21.

Altre del peso di gr. 3; 3,90; 3,92; 4; 4,10; 4,50; 4,90; 6; 6; 6,10; 6,50; 7,50; 8.

Hephaistos seduto su sgabello. Con la destra tiene abbassato il martello, con la sinistra leva un cantaro. L’impronta in cerchio di palline. ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
Delfino a s. Con sei globetti.
gr. 14; mm. 27.
Simile alla precedente. In campo libero. Id. Delfino a d. su onda.
gr. 14,75; mm. 2

[p. 20 modifica]Sono del chiudersi di questo periodo i seguenti conii dì arte più fine. La figura di Hephaistos è modellata molto meglio, più espressivo il delfino, netta la curva delle onde.

Hephaistos a d. seduto su sgabello. Con la destra regge un martello; con la sinistra il nume poggia un cantaro su di una mensola. In campo. due stelle, l’una davanti alla testa, l’altra dietro.

ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ.
Delfino su onda, a s.
gr. 7; mm. 24.
Torremuzza, Tab. XCV.

Ve ne ha di gr. 5; 6; 6; 6; 6; 6,50; 6,70; 7; 7,50.

Come la precedente. In campo, davanti alla faccia del dio, una sola stella. Id. Come il precedente.
gr. 5,10; mm. 22.
Torremuzza, Tab. XCL. n. 6;
lo stesso ne ha un’altra (Tab. XCV n. 5) nella quale l’epigr. ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ è nell’esergo, sotto le onde.
Come la precedente. Id. Come la precedente, ma senza l’impronta. L’epigrafe ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ è in alto.
gr. 5,50; mm. 24.
Come la precedente. Con la sinistra poggia un’anfora su fornello (?). Una stella davanti alla faccia del nume. Id. Come la precedente.
gr. 6; mm. 21.

Ve ne ha un’altra di gr. 6.

Sono della stessa epoca le seguenti cinque monete, nello quali l’epigrafe ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ è scritta al di sopra del delfino:

Hephaistos seduto, come sopra. Id. Delfino a s. su onda; in cerchio di palline.
gr. 4, 50; mm. 19.

gr. 5; 5; 5,50; 6.


Nella moneta che segue sono ricordate, nel dritto, le qualità dell’isola, cioè la sua potenza vulcanica e la produzione della vite:

Hephaistos seduto a d. Tiene con la d., in basso, il martello e con la sinistra un’anfora allungata poggiante su di una base. Davanti alla faccia del nume pende un bel grappolo d’uva. ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ
Epigrafe al di sopra del delfino andante a s. su onda.
gr. 4,50; mm. 19.

[p. 21 modifica] Alla stessa categoria appartengono i conii seguenti, sul cui rovescio manca il delfino e sono invece i segni della valuta, espressi in globetti, variamente disposti, ma quasi sempre in maniera da potersi facilmente addizionare. Notevole il diverso atteggiamento del nume, nel dritto. Nell’epigrafe si usa indifferentemente l’Ο e l’Ω.

Hephaistos sedato come sopra; con la sinistra tiene in alto un cantaro. ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
L’iscrizione è incisa all’intorno, entro cerchio di palline. Nel centro, 6 globetti, due a due.
gr. 10; mm. 25.
Poole, pag. 254, n. 32.

Altre di gr. 6; 7; 8; mm. 22 (Poole, p. 259 n. 32);

Come la precedente. Id. Come la precedente. I globetti sono disposti in senso verticale e si addizionano tre per tre.
gr. 6,07; mm. 24.
Poole, p. 259 n. 34.


Una diversità nei dettagli ci è fornita dalla seguente moneta in cui manca l’epigrafe:

Come la precedente (consunta).
gr. 10,50; mm. 27.
Come la precedente. ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
I sei globetti sono disposti in maniera che cinque di essi sono attorno ad uno.
gr. 5, 75; mm. 22.
Poole, p. 259, n. 35.

Ve ne ha un’altra del peso di gr. 6, 40.

Come la precedente. Id. I sei globetti si addizionano sommando tre e tre.
gr. 3; mm, 19.
Poole, p. 260.

Ve ne ha delle seguenti varietà di peso: gr. 1,90; 2,10; 2,10; 2,20; 2,30; 2,60; 2,70; 2,80; 3; 3; 3; 3; 3; 4; 4, 70; 5,20.

[p. 22 modifica] Si hanno conii con tre globetti.

Hephaistos seduto, come sopra, leva in alto un cantaro a larghe anse. L’impronta è dentro cerchio di palline. ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
Epigrafe in giro, nel centro Il tutto entro cerchio di palline.
gr. 2,10; mm. 19.
Torremuzza, Tab. XCV, n. 2.
Poole, p. 260, n. 45.

Altre di gr. 1,90; 2; 2.

Come la precedente. Hephaistos con la sinistra avvicina il cantaro alla bocca. Id. Come la precedente.
gr. 2; mm. 19.

Altre di gr. 1,90; 2; 2,10; 2,50; 2,50.

Come la precedente. Larghe le anse dell’anfora. Id. Come la precedente.
gr. 2,10; mm. 18.

Ve ne ha di gr. 1,10; 1,20; 1,25; 1,30; 1,50; 2,10.

Hephaistos seduto a d. su sgabello. Con la destra regge il martello, in basso; con la sinistra un’anfora presa da un’ansa, poggiata su di una base a forma di colonnina. ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ.
L’epigrafe gira intorno al campo e racchiude ; il tutto entro cerchio di palline.
gr. 3; mm. 15.

Di questo conio vi sono molti esemplari:

gr. 0,70; 0,80; 0,90; 0,90; 1; 1; 1; 1; 1; 1; 1; 1; 1; 1; 1; 1,05; 1,10; 1,10; 1,20; 1,50; (Poole, p. 260, n. 47); 1,50; 1,50; 1,50; 1,70; 1,80; (Poole, p 260, n. 46); 1,90; 1,90; 1,90; 2,10; 3.

A questa stessa epoca appartengono i conii seguenti nei quali sul dritto è la solita figura di Hephaistos seduto tenente martello con la destra abbassata, e con la sinistra un vaso ora grande poggiato in basso, ora piccolo e levato in alto. Sul rovescio è ΛΙΠ più due globetti attaccati alle estremità del Ι, ovvero ΠΙΛ (invece di ΛΙΠ bustrofeda), ovvero un globetto fra Λ e Ι, tutte abbreviazioni della voce ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ:

Hephaistos seduto come sopra. Con la sinistra regge una grande anfora poggiata alla punta del piede destro. ΛΙΠ
: Epigrafe e segno di valuta entro cerchio di palline.
gr. 1,02; mm. 14.
Poole, p. 261, n. 53.

Altre di gr. 0,85; 0,90; 0,90; 0,95; (Poole. p. 261, n. 54); 1; 1; 1,05; 1,07; 1,10; 1,10; 1,20; 2,10; 2,10.

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Hephaistos come sopra, levante in alto il cantaro. Id. Come sopra
gr. 1,20; mm. 16.
Poole, p. 200.

Altre di gr. 1; 1; 1,10; 1,30; 1,50; 1,60; 1,60; 1,80; 1,80; 2,08; 2,90.

Hephaistos seduto come sopra, entro cerchio di palline. ΠΙΛ
Alle estremità del I sono :
gr. 1; mm. 14.
Poole, p. 200.

Altra del peso di gr. 0,80.

Come la procedente. ΛΙ
Tra le due lettere dell’epigrafe è ·
Il tutto entro cerchio di palline.
gr. 3,10; mm. 16.
Poole, p. 261, n. 56

Altre di gr. 0,80; 1; (Poole, p. 261, n. 60); 1,60; 1,80; 1,90; 2.

A questa serie di conii ne aggiungo altri due che per il dritto della figura e per la tecnica si mostrano dell’età dei conii precedenti:


Hephaistos seduto a d. su sgabello, tenente con la destra il martello e con la sinistra un’anfora che poggia su di una base allungata. Pilos conico in campo, entro cerchio di palline.
gr. 1,90; mm. 12.
Hephaistos in piedi in atteggiamento bellicoso. Si lancia con martello alla destra e tanaglia alla sinistra. ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
Tanaglia.
gr. 3,70; mm. 17.

La suddetta moneta, nelle sue due faccie, è tutta una consacrazione al dio Hephaistos. Essa, per l’epigrafe ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ o per lo stile, non è da confondersi con le posteriori monete del 217-89, nelle quali il tipo di Hephaistos combattente è parte dell’intera espressione, e lo stile è diverso ed accusa l’età romana dell’isola.

Questa moneta, nella quale il nume difende sè stesso con tutti i mezzi dei quali può disporre, penso sarà stata coniata, [p. 24 modifica]immediatamente dopo il 304, quando cioè Agatocle derubò le ricchezze del tempio o del dio in Lipara (Diod. Sic. XX. 101. 1-3).

Ve ne ha altre sei dei seguenti pesi: gr. 1,80; 2; 2; 2; 4; 5,50.


309-304


Le ragioni che giustificano il fatto di una confederazione di Lipara con Tyndaris nel periodo di Agatocle ho esposte nel mio lavoro: Il settentrione greco della Sicilia dai 337 al 241, pubblicato nella «Rivista di Storia Antica» Anno V, fasc. 4. Qui aggiungerò che i rapporti tra Lipara, Tyndaris e Alontion sono visibili anche nella identità della tecnica epigrafica funeraria, riconosciuta dal Kaibel (Inscript. It. et Sic. pag. 72)1. Nè poteva essere altrimenti e per le ragioni storiche che dovevano avvicinare popoli esposti alle stesse vicende, e per la ragione topografica.

La confederazione Lipara-Tyndaris è provata dai seguenti conii:


1. Uno riferito a pag. 18 del manoscritto del barone Piraino, esistente nel Museo di Cefalù.

D)
ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ.
Nel campo
ΤΥΝΔΑΡΙΤΑΝ.
Li Dioscuri in piedi.
Æ. mod. 5.

2. Un altro conio dello stesso Museo, da me trovato ed esaminato diligentemente:

D) R)
[ΛΙ]ΠΑΡΑΙΩΝ.
Testa di Hephaistos, imberbe, a d., coperta di pilos (o elmetto? )
ΤΥΝΔΑΡΙΤΑΝ.
Figura in piedi a s., coperta di chitone; la destra stesa in atto di offrire.
Æ. gr. 2,80, mm. 15.

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304-252


Testa di giovane Ares, laurata, volta a sinistra. ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ.
L’epigrafe si sviluppa intorno e fra le punte di un tridente ornato.
gr. 8, mm. 24.
Torremuzza, Tab. XCIV.
Poole, p. 262, n. 62.

Altre monete del peso di gr. 5,05; 5,60; 5,80; 6; 6; 6; 6; 6,20; 6,50; 6,60; 6,80; 6,80; 7; 7; 7; 7; 7; 7; 7,10; 7,10; 7,10; 7,10; 7,20; 7,50; 7,50; 7,50; 7,50; 7,50; 7,80; 7,90; 8; 8; 8; 8,10; 8,30; 8,30; 8,50; 9; 9; 9; 9; 9,50; 9,80; 10,20.

Simile alla precedente. La testa rivolta a destra. Id. Simile alla precedente. Il tridente è semplice, cioè non ornato come nel precedente conio.
gr. 3,10; mm. 18.
Torremuzza, Tab. XCIV.
Poole, p. 266. 66.

L’Head dice che la data di questo conio può facilmente essere determinata per lo stile; l’atteggiamento della testa di Ares ha vera somiglianza coi conii di Agatocle e dei Mamertini.

Alla stessa età appartengono i seguenti conii:

Testa di Poseidon a s., coperta di pilos conico. ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ.
Tridente. Il tutto entro cerchio di palline.
gr. 2, mm. 16

Altra di gr. 3,10.

Testa di Poseidon, barbuto, laurata, a destra. Id. Simile alla precedente.
gr. 6,20; mm. 19.

Altre di gr. 5,90 (consunta).

Testa di Poseidon barbuto, laurata, a d.: il tutto entro cerchio di palline. Tridente, entro semicerchio di palline.
gr. 1,60; mm. 12.
Poole, p. 262, n. 67.


Note

  1. «Et vero cum Tyndaride, tum in oppido S. Marci (Aluntium) reperti sunt tituli sepulcrales eandem plano quam Liparenses speciem referentes».