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O notte, o de le stelle

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Pietro Michiele

XVII secolo Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura IX. Alla notte Intestazione 3 agosto 2022 100% Da definire

Musa, che 'n vario stile Lascia, Pietro, la penna. Invan coltivi
Questo testo fa parte della raccolta Pietro Michiele
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IX

ALLA NOTTE

     O notte, o de le stelle
imperatrice altera,
ch’in mezzo appunto a la celeste sfera
ricca ten vai di quelle,
perdona a me s’intanto
rompo il silenzio tuo muto col canto.
     Ne le tenebre antiche
dolce desio mi mena
le tue lodi a spiegar, diva serena.
Le canore fatiche
sacro a te de l’ingegno,
se pur non son di tanta grazia indegno.
     Tu, se d’ombra velata
succedi al sole in cielo,
pomposo d’astri a dispiegar tuo velo,
d’argentei raggi ornata,
Espero ti precorre,
e se in mar cadi, in mar dietro ti corre.
     Con le tenebre ascondi,
quand’è invecchiato, il giorno,
che fanciullo sen fa poscia ritorno.
Tu di quïete abbondi,
onde riposa il fianco
l’uom da l’opre dïurne afflitto e stanco.

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     Te regnando, han riposo
tra i frondosi arboscelli
de le selve canore amici augelli;
tu l’umor rugiadoso
spargi sul prato, e avvivi
tra l’erbe verdi i fior di vita privi.
     Di quella onde tu pura
rugiada abbondi ognora,
la biada degli altrui campi s’irrora;
e di cibarsi han cura
di questa pur quei fochi,
che t’illustrano ognor d’aurati fiochi.
     Allor le belle ninfe,
coronate di fiori,
forman di danze piú leggiadri cori.
Le naiadi tra linfe,
e i piedi ai balli han pronti
oreadi e napee tra selve e monti.
     Tu, de’ studi amatrice,
a vigilar c’invogli,
cupidi di saver sugli altrui fogli:
tu rendi altrui felice,
mentre facile e piano
rendi il giogo di Pindo aspro e sovrano.
     Caramente nel seno
tu gli raccogli e dái
ristoro ai lor martír, pace ai lor guai;
e sol, tu sola, a pieno
di ritrovar ti vanti
ne le guerre d’amor pace agli amanti.
     Tu, mentr’io taciturno
a ritrovar m’invio
Dorina, il mio bel Sol, l’idolo mio,
col tuo velo notturno
rendi i miei passi occolti,
sí ch’altri non mi veggia e non m’ascolti.

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     Al ritorno io prometto
con piú soave stile
a la lira accordar plettro gentile,
dandoti in ogni detto
tante lodi veraci,
quanti saran de la sua bocca i baci.