Odi navali/Per la morte dell'ammiraglio Saint-Bon/XXVI novembre MDCCCXCII

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XXVI NOVEMBRE MDCCCXCII.



     Armata d’Italia!

                         Nel nome d’Italia, di Dio
e del Re, nella nostra cattolica Fede, SIMONE
DI SAINT BON è morto. Il Grande Ammiraglio oggi è morto.


5Navi all’àncora; navi in arme veglianti sul mare
nostro; e voi che recate ai figli lontani il saluto
della Madre; — e voi anche, immote nei vasti arsenali
fragorosi, raggiati dai fuochi delle fucine
profonde ove si tempra la vostra forza —; voi tutte
10ch’Egli amò, ch’Egli tenne per unico amore, che i grandi
occhi suoi leonini videro per l’ultima volta
balenare nel golfo munito ove Genova splende

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(altri baleni mise nell’anima eroica un sogno);
navi tutte, scendano le vostre bandiere a mezz’asta.
15Non più batta il martello l’acciaio novo sonante,
si spengano i fuochi negli arsenali. Silenzio
e dolore. Egli è morto. Il Grande Ammiraglio oggi è morto.


Marinai d’Italia, giustissimo orgoglio del sangue
nostro, eletto fiore di giovinezza cresciuto
20lungo i lidi ove i padri legarono l’alte galee
vittoriose, udite, marinai d’Italia, Speranza
prima! Quegli che solo nell’intimo cor v’affidava
della vittoria, Quegli che d’amor più antico e più forte
v’amava, che al fianco del Re fra il meraviglioso
25clamore passando pur jeri sentì nell’immensa
voce concorde la possa dei giovini petti
devoti ma un segreto anelito — e tacitamente
con l’augurio del Sole tra il cielo ed il mar testimoni
per voi rinnovò nell’animo suo la trentenne
30promessa —, Quegli è morto. Il Grande Ammiraglio oggi è morto.


Gli mentirono i Fati, d’innanzi a Lissa tonante.
Quando su la sua nave già rotta dagli obici e tutta
vermiglia di sangue, sul ponte ingombro di corpi

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mùtili Egli stette impavido incolume solo
35nel tragico ardore, non parve compirsi il prodigio
per un patto fatale ed Egli omai sacro alla guerra
futura, a una strage più vasta, a una gloria più vasta?
Ma non nel consueto letto, in mura anguste, fra gente
muta, per una lunga agonìa la sua fiera vecchiezza
40dovea perire; ma non dovea gli inerti origlieri
premere il suo capo incruento, né la sua bocca
imperiosa aprirsi all’arteficiato respiro,
usa al comando infallibile nelle tempeste!


Gli mentirono i Fati. Estinto con Lui nella bara
45sta il suo sogno. I fùnebri cavalli non traggono un peso
immane? Il nero carro, scemato del bronzo di guerra,
non piega dunque sotto la grande spoglia mortale?
Discenderà con Lui nella tomba il suo sogno. Va lento
verso la pace il carro che seguono mute le scorte
50in arme, eguali. Come per una disfatta improvvisa
Roma è attonita. Cade il giorno. E il mare è lontano.
Ma rapide su l’Urbe cinerea nell’autunnale
crepuscolo passano a torme le nubi fuggiasche
radendo le cupole, radendo le torri, i cipressi;
55passano dileguano valicando l’agro deserto:
corrono alle tempeste là giù, verso il mare lontano.

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O mare, tu solo dovevi l’estrema onoranza
al purissimo eroe. Tu solo eri degno di Lui.
Nella porpora cupa e nel mistico oro d’un vespro
60di battaglia, su le acque soffuse di porpora e d’oro,
in vista ai curvi seni che argenteo guarda l’ulivo,
in vista ai promontorii selvaggi ove rugge la fronda
sul dominato flutto, in vista alle cime remote
lungh’essi i litorali che pura disegnan la forma
65della Patria nel mare, doveva apparire una grande
nave silenziosa, con tutte bandiere a mezz’asta,
recando il cadavere; doveva, sola nel vespro
solenne, apparire d’avanti al porto munito
recando il cadavere. E questo l’annunzio di morte.


70“Italiani!
               Nel nome d’Italia, di Dio
e del Re, avendo sconfitte le forze nemiche,
mandate a picco nella battaglia quindici navi,
fatte prigioni dieci, volte in fuga le altre ridotte
al silenzio inseguite da presso pericolanti,
75essendo rimasto il padrone del mare, SIMONE
DI SAINT BON, già ferito mentre erano dubbie le sorti
e pur sempre in piedi mirabile, alfine sul ponte

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del comando è caduto nel suo sangue e nella bandiera
vittoriosa. È morto. Il Grande Ammiraglio oggi è morto.
80Per la sua volontà, sarà tumulato nel mare.
Le àncore e le catene delle dieci navi prigioni,
per sacro diritto, con Lui scenderanno nel mare.„