Ond'è che i versi miei leggi ed ammiri
Aspetto
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | D'ambizioso augel piume gemmate | Oh qual radoppia in te gemini onori | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Antonio Bruni
V
LA LODATRICE DI POESIE
Ond’è che i versi miei leggi ed ammiri
qualora il foco mio vi leggi impresso,
ed ingrata che sei, poscia t’adiri,
s’a le tue labra le mie labra appresso?
È ministro d’amore il bacio istesso,
quinci degno è d’amor, se dritto miri;
e darti un bacio a me non fia concesso,
di cui lodi le rime, il cor martiri?
Lasso, e se tanto io non impetro in loro
e nel Parnaso mio ch’almen ti baci,
maledetto quel dí che fui canoro!
Stimo assai piú de’ labri tuoi vivaci
cortese un fiato sol, che ’l proprio alloro,
o che tu sdegni i versi ed ami i baci.