Otello (Boito)/Atto secondo/Scena prima
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Arrigo Boito - Otello (1887)
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Una sala terrena nel Castello.
- Una invetriata la divide da un grande giardino. Un verone.
Jago al di qua del verone. Cassio al di là.
- JAGO
- al di qua del verone, a Cassio
- Non ti crucciar. Se credi a me, tra poco
- farai ritorno ai folleggianti amori
- di Monna Bianca, altiero capitano,
- coll’elsa d’oro e col balteo fregiato.
- CASSIO
- al di là del verone
- Non lusingarmi...
- JAGO
- Attendi a ciò ch’io dico.
- Tu dêi saper che Desdemona è il Duce
- del nostro Duce, sol per essa ei vive.
- Pregala tu, quell’anima cortese
- per te interceda e il tuo perdono è certo.
- CASSIO
- Ma come favellarle?
- JAGO
- è suo costume
- girsene a meriggiar fra quelle fronde
- colla consorte mia. Quivi l’aspetta.
- Or t’è aperta la via di salvazione.
- Vanne.
Cassio s’allontana