Pagina:Acri - Volgarizzamenti da Platone.djvu/206

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II. È cagionato dal malo abito del corpo e dalla mala educazione.
III. Non depende dalla volontà . . . . . . . „ 177-179

Cura dell’anima e del corpo.

I. Principio: Il buono è bello; il bello è misurato; dunque l’animale per esser buono dee aver commisuranza; tra le commisuranze maggiore è quella tra l’anima e il corpo . . . . . . . . . „ 179
II. Applicazione: Pertanto si dee far che anima e corpo si movano in commisuranza: cioè l’anima si sforzi d’imitare il logo dell’anima del mondo mediante la musica e la filosofia; e il corpo mediante la ginnastica imiti il corpo mondano che si move da se in se . . . . . . . . . . . . . . „ 180
III. A ciascuna parte dell’anima si dia il dovuto movimento; e ciò vale anco per le parti del corpo . „ 181-183
IV. Moto proprio dell’anima è l’imitazione dell’Idea mediante l’imitazione dell’anima del mondo che si rivela nell’armonia esteriore.
V. Da ciò consegue la beatitudine nel presente e nello avvenire (immortalità) . . . . . . . . . „ 183-185
VI. Generazione; metempsicosi, la quale vuole che al dibassamento o ingentilimento dell’anima risponda il corpo . . . . . . . . . „ 185