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116 DE VULGARI ELOQUENTIA.


di liberarsi da quelle nebbie, che bene spesso sogliono impedirci la sicura luce del vero.

20. Qui dulcius, subtiliusque poetati Vulgariter sunt, etc. Di che si par manifesto come l’Allighieri, nel discorrere del Volgare materno e suo proprio, non cerchi tanto di Svelarne l’intima e sostanziale bontà, quanto l’uso che già ne han fatto gli scrittori, e possono farne sempre migliore.

22. Il sommo Poeta, qui e in altri luoghi di questo Trattato, si piace di pur farsi conoscere per l’amico di Cino da Pistoja, sebbene prediligesse Guido Cavalcanti sì, che soleva chiamarlo il primo de’ suoi amici: V. N., § xiv.

23. Secundo, quia magis videntur inniti Grammaticæ. Qualora si accetti questa lezione, che per altro vien seguita comunemente, bisogna consentire poi all’interpretazione del Trissino: Il secondo (de’ privilegj del Volgare italico) è, che pare che più s’accostino alla Grammatica. Ma in tal caso siffatto privilegio non si mostrerebbe proprio del nostro Volgare, sì veramente di que’ pochi fra i Poeti che seppero adoperarlo il meglio. Laonde anch’io, d’accordo col Witte e col prof. D’Ovidio, preferisco di leggere «videtur,» cui vuolsi dare per soggetto «Lingua latinorum» (lin. 19); e ciò tanto più, perchè niuno potrebbe disconoscere, che nelle parole sovrallegate siasi ripetuto in forma particolare il medesimo concetto su espresso e dichiarato: lin. 6. Del rimanente, non dobbiam passare senza notarlo, che l’italico Poeta ravvisò nel nostro Volgare una Grammatica naturalmente più conforme a quella del Latino, e men perciò difficile a piegarvisi in molte parti, essendo il Volgare d’Italia lo stesso Latino parlato dal Volgo in corrotta maniera. Ma il Linguaggio latino egli non si stancava di vagheggiarlo come la Grammatica per eccellenza, e quindi come la forma esemplare e la diritta norma per discernere il relativo pregio deg’Idiomi, in cui va tripartito il terzo Idioma d’Europa: Vulg. El., i, 8. Or valgami il ridirlo una volta per sempre, che il mio fermo e semplice proposito si è di ritrarre e stabilire tai quali sono le dottrine dell’Autore, cui m’impegnai di servire con inviolabile fede e per amore che nel Vero s’avviva e raffina. Ognuno