Pagina:Alighieri, Giuliani - Opere latine vol I - 1878.djvu/194

Da Wikisource.

COMMENTI. 175


di adoperare quell’ottima forma di costruzione, e quasi investirsene per dimostrarla negli scritti, l’Allighieri stima opportuno d’aver eziandio meditato i regolati Poeti, come a dire, Virgilio, Ovidio nelle Metamorfosi, Stazio, Lucano e altrettali. Di che ognora più siamo convinti, ch’egli fosse di fermo avviso, doversi la costruzione del moderno Volgare contemperar a quella del Latino grammaticale, e potersene quindi derivare gli esempi, siccome da Arnaldo Daniello, anco da Guido Guinicelli e da altri consimili, non che da Virgilio e da Ovidio. Ma, a vero dire, ne sembra che non gli apparisse schietta e compita la eccellenza e le eleganti frasi del Latino, quando, tra l’altre cose, per accennare a Prose altissime, confonde insieme le testimoniali Storie di Livio e di Paolo Orosio. Checchè si pensi di ciò, non è da stupire se al Perticari sia venuto il sospetto che il Boccaccio potesse aver tolto da tal Maestro quell’improvvido consiglio di trasportare all’italica gl’interi costrutti della latina Favella. Cfr. Scrittori del Trecento, ii, 6. Quello che a noi soprattutto piace di qui ammirare, si è l’assiduo studio che Dante ne raccerta d’aver posto nei grandi Scrittori latini, ritraendone dolce conforto nell’amica solitudine, in cui s’era ritirato per fuggirsene dai vizj e dagli scandali, onde s’attrista il consorzio umano.

69. Desistant ergo ignorantiæ sectatores, etc. È da vedere a tale proposito la nota alla lin. 5, Vulg. El., i, 13.



Lin. 1. Grandioso modo vocabula sub prælato stilo digna consistere, etc. Dappoichè or qui si vien a determinare quali siano gli eccellenti o grandiosi vocaholi, confacenti all’alto Stile, non dubito punto di seguire il Cod. Vaticano, dove, in cambio di «grandioso,» assai male accomodato all’uopo, è scritto «grandiosa,» che, riferendosi a «vocabola,» compie a diritto la sentenza: lin. 11. Nè il Torri, seguace della Traduzione del Vicentino, dovette interpretare diversamente. Oltre di questo, al Böhmer parve che s’avesse a leggere «supra