vero compagnia, si è di volere ogni cosa lecita e onesta insieme; e fondasi e fermasi in su uno congiungimento di vita, che diletta alle persone di volere stare insieme. E lo effetto di questo amore discende per tre cagioni: la prima si è per bene che l’uomo vuole o spera dallo amico che egli ama, e non per altro; questo si è amore di falsitade, che non si puote appellare propriamente amore: lo secondo effetto, per ben che vuole che abbia lo suo amico: lo terzo si è amare la persona per Dio; per la virtù del quale amore nasce la virtuosa amicizia. E, siccome pruova Fra Tommaso, per tre cose si mantiene l’amico: prima, amarlo di puro cuore; secondo, fare quello che si creda che gli piaccia; l’altra si è guardarsi da quello che si crede che gli stia in dispiacere, ovvero che gli sia danno; chè gli amici si s’acquistano e mantengonsi per tre cose, onorandogli in presenza, laudandogli in assenza, e servendogli a bisogni. Salomone dice: Al fedele amico nessuna cosa si può apparecchiare.1 Ovidio dice: In prosperità troverai molti amici, e nelle avversitadi solo rimarrai. Quattro cose sono meglio vecchie che giovani: l’amico, il vino, il pesce e l’olio. Aristotile dice: Quanto l’albero è maggiore, cotanto gli fa mestiero di maggiore sostentamento; e come maggiore è la persona, più le fa mestiero amici; chè nessuno bene si può avere essendo solo, e perciò
- ↑ Apparecchiare è in senso di agguagliare; dal provenzale pareille onde gli antichi facevano pareglio (simile, uguale ec.), e quindi parecchio per il cangiamento del gl in cch.