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[78-82] Amore 25

il sacrificio di se stesso.... ma dell’amore, come vi diceva, ve n’ha, facendo un calcolo moderato, seicento volte più di quello che sia necessario alla conservazione della nostra riverita specie» (A. Manzoni, Brani inediti dei «Promessi Sposi», per cura di Giov. Sforza, Milano, 1905, pag. 7).

Il Manzoni pensò all’ultimo momento di non pubblicare questa diatriba che sarebbero state proprio parole gettate al vento: se oggi, dal romanzo, dalla poesia, dal teatro contemporaneo, si levassero le pagine d’amore, che cosa resterebbe? Ben poca cosa! Per cui, sia dalla letteratura antica, sia dalla moderna, larga è la messe che le muse offrono a chi voglia far tesoro di citazioni e sentenze popolari sull’amore.

Virgilio, i cui poemi sono per qualunque argomento miniera ricchissima di frasi, ce ne dà alcune, cioè:

78.   Omnia vincit amor, et nos cedamus amori.1

(Egloga, X, v. 69).

Il primo emistichio è citato da Macrobio (Saturn., lib. V., cap. 16, § 7) fra quelle frasi che vice proverbiorum in omnium ore funguntur et quae sententialiter proferuntur.

79.         Adgnosco veteris vestigia flammæ.

che Dante tradusse:

80.         Conosco i segni dell’antica fiamma!

81.   Improbe amor, quid non mortalia pectora cogis!2

Orazio ha una frase efficacissima per designare l’oggetto amato:

82.                  Animæ dimidium meæ.3


  1. 78.   Amore tutto vince, e noi cediamo all’Amore.
  2. 81.   Crudele amore, a che non spingi i cuori umani!
  3. 82.   Metà dell’anima mia