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368 ciceruacchio e don pirlone

che monsignor Corboli-Bussi fosse, in piena buona fede, l’inconsapevole complice dei raggiri antonelliani, non può del pari negarsi; che Carlo Alberto dovesse essere, per lo meno stupito, per non dire indignato, che, mentre egli, con cinquantacinque mila dei suoi sudditi, stava pugnando in Lombardia, il Re di Napoli, il Principe dello Stato romano e il Granduca di Toscana, tergiversando, sottilizzando e diplomatizzando, lo lasciassero solo contro il fiero nemico, senza i loro immediati e, in quei supremi momenti, efficacissimi soccorsi, non può essere posto in discussione; che Pio IX poi, come alcuni storici credono, fosse veramente desideroso di essere, quasi a forza, tratto dai decreti della Dieta italiana, riunita in Roma, alla guerra contro l’Austria come Principe italiano, benchè altri lo affermi1, sarebbe dubbioso assai l’affermare, avvegnachè io, in ciò d’accordo con autorevoli scrittori2, sia persuaso, come già accennai, che, ad ogni modo, anche nel caso in cui la Dieta italica, rapidamente congregata, fulmineamente avesse deliberato che gli eserciti di tutti gli Stati in essa rappresentati dovessero accorrere immediatamente in soccorso degli Italiani combattenti fra il Mincio e l’Adige, Pio IX, qualunque potessero essere i suoi personali desideri, avrebbe sempre finito per fare ciò che la maggioranza del Sacro Collegio avrebbe voluto imporgli; e di non aiutare la guerra della indipendenza italiana la maggioranza dei Cardinali gli avrebbe, ad ogni modo, imposto, nè altrimenti essa avrebbe potuto diportarsi, nè cosa diversa imporgli.

I Piemontesi, frattanto, dopo aver tentato l’assalto di Peschiera, l’avevano cinta d’assedio, mentre col grosso delle loro schiere campeggiavano, più minacciosi in apparenza che efficacemente ostili, in azione vigorosa, sotto Mantova.

E, nel frattempo, un grosso nucleo di nuovi armati, per le energiche rimostranze di Radetscky, il Governo austriaco, ridotto allo stremo di ogni sua forza, ma non della costanza, andava ragunando.

E fu allora, allora soltanto, quando già le milizie raccolte dal generale Nugent cominciavano a muoversi e a rumoreggiare

  1. Pellegrino Rossi, L. C. Farini, Belviglieri, N. Bianchi, ecc., ecc.
  2. F. Ranalli, M. D'Azeglio, C. Rusconi, G. Montanelli, C. Cattaneo, G. La Farina, G. Ricciardi, L. Settembrini, G. Gabussi e parecchi altri.