Pagina:De Sanctis, Francesco – La poesia cavalleresca e scritti vari, 1954 – BEIC 1801106.djvu/287

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nei quali il contrasto tra la passata felicita e la miseria presente è rappresentato non senza vivacitá.

Ti parrá, mio ottimo Luigi, ch’io abbia giudicata severamente questa poesia. Ma tu, che mi conosci da presso, sai bene che è questa la piú nobile testimonianza di stima che io possa dare ad un uomo. Ho parlato di un lavoro serio, seriamente; ne ho parlato come farei di una cosa del Leopardi o del Manzoni: il Borsini non mi pare atto a questa specie di lavori. E poiché io sento cosí, dico cosí, non essendo uso a questa codarda ipocrisia sociale, con la quale noi dissimuliamo di continuo i nostri sentimenti per accattivarci le persone. Il Borsini è uomo schietto e di spirito, degno ch’io gli parli a questo modo; e spero che non vorrá disdegnare l’amicizia di un uomo leale, ch’io gli offro di tutto cuore.

E a te, mio carissimo, quante cose vorrei, dovrei dire! Ti attendo con impazienza, non senza una segreta speranza di poterti dire, abbracciandoti: — Sei venuto troppo presto! ed io sciocco, che ti aveva scritto una lettera nel Piemonte! una lettera stampata, quando tu sei giá tra noi! — . Non importa; ella sará pubblica testimonianza del bene che ti voglio.