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dell’impero romano infino ai nostri giorni; in altri due ti parla di Dante e delle sue opere; e ne’ due ultimi delle dottrine filosofiche e politiche del poeta. Insomma questi cinque capitoli sono una risposta alla dimanda: — Qual è il contenuto o la materia del mondo dantesco? — Nella critica antica questa parte o non vi aveva luogo, o vi era a curiositá, collezione di fatti e di notizie. Ella guardava agli artifizi esteriori dello scrivere, a qualitá spesso accidentali, che innalzava a dignitá di regola; la materia, il contenuto era per lei un indifferente: o ne taceva o ne toccava per mera erudizione. Prendete i giudizi famosi sulla Gerusalemme liberata, leggete il giudizio dello stesso Tasso. Unitá d’azione, semplicitá della favola, il decoro, il costume, l’affetto, e piú l’elocuzione che allora chiamavasi «stile» e la lingua, ecco di che si occupava quella critica. Un moderno al contrario, se ti dee giudicare del Tasso, ti fará la storia delle Crociate, ti discorrerá degli elementi che vi entrano, della natura di questi elementi, ecc.; se ti dee giudicare di Dante, ti parlerá della sua vita, e di guelfi e ghibellini, e di papa ed imperatore, e di Aristotele e San Tommaso. La materia che nell’antica critica era un accessorio, qui diviene il principale. L’antica critica era rettorica; la moderna è storia di fatti e di dottrine. Ora la rettorica e la storia, cioè le leggi generali e gli elementi sociali, sono cognizioni preliminari che possono servir di base ad un lavoro critico, ma non sono ancora la critica. La rettorica ti dá la pura forma, e, segregata dal soggetto, degenera in regole astratte, spesso arbitrarie e accidentali, sempre estrinseche: la storia ti dá il puro fatto, il contenuto astratto della poesia, la materia grezza e inorganica, comune a tutti i contemporanei. Le idee e le passioni, per esempio, che sono il fondo della Divina Commedia, noi le troviamo in ser Brunetto Latini, nel Cavalcanti, e in molte leggende di quel tempo. Perché elle solo in Dante sono immortali? Perché quella materia Dante solo ha saputo lavorarla e trasformarla, facendo di un confuso e meccanico aggregato una vivente unitá organica. Adunque la quistione critica fondamentale è questa: posti tali tempi, tali dottrine e tali passioni, in che modo questa materia è stata lavorata dal