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i74 saggi critici

ideale artistico, dello spirito scientifico, nella temperanza religiosa e politica, come è proprio del nord. Come nella pittura quelli stessi che seguono il romanticismo, non si sono potuti pienamente francare dalla maniera classica; cosí le piú intime qualitá della poesia nordica poterono appena trovar luogo in una terra, le cui memorie classiche non riconducono alla natia semplicitá della natura nello stato e nella societá, ma ad una civiltá morta, presso di un popolo, che non sente profonda inclinazione alla natura, alla vita campestre, alla solitudine, e nel quale il senso religioso fino dalla prima giovinezza è venuto meno sotto la corruzione gerarchica. È sempre difficile a mantenere la misura ed il freno necessario della libertá: e però i classici inglesi e tedeschi furono solo per poco tempo i modelli del romanticismo italiano. Ed anche sotto questo aspetto la letteratura tedesca era discesa assai giú. Egli è vero che il pacato contegno de’ romantici tedeschi per rispetto alla vita esteriore non poteva fin dal i794 allignare fermamente in Italia, dove in quelle vicissitudini di signorie straniere tutti gli spiriti operosi venivano attirati in quel solo scopo, e l’indipendenza nazionale era divenuta una questione di vita e di morte. Piú tardi la letteratura italiana venne meno sempre piú a questa maniera romantica, la quale in Francia ed Inghilterra partendo da quella degenerazione della forma tedesca, riuscí in una opposizione cruda e perciò anch’ella degenere. Byron fu il suo tipo, il cui moderno radicalismo dava la mano all’antico di Alfieri, e fu insieme con Foscolo il favorito della gioventú liberale, infino a che amendue furono sostituiti da Victor Hugo e Mazzini.

[Nel «Cimento», a. IlI, vol. VI, agosto i855.]