Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. I, 1952 – BEIC 1803461.djvu/44

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38 saggi critici


Ma ecco un’altra novitá! Finora gli occhi sono stati chiamati le «finestre dell’anima»; e quando altri ti guarda fiso e tu ti senti poco pura la coscienza, i tuoi occhi involontariamente s’abbassano e vanno scappando qua e lá, come dice ammirabilmente il Manzoni; ma quindi innanzi non sará piú l’occhio che tradirá i nostri segreti, ma il petto; e noi, quando altri ci guarda, ci porteremo frettolosi le mani al petto per tema che l’occhio non passi oltre la carne e giunga diritto al cuore. Tale è almeno l’effetto magico che produce l’occhio acuto e splendido di Beatrice, quando considera cosa o persona. «Allora chiunque le stava davanti, se non si sentiva innocentissimo di cuore, portava frettoloso la mano al petto, dubitando che lo involucro della carne non bastasse a celarle i pensieri riposti della colpa.» «Gl’innocentissimi» poi lacrimavano di tenerezza! — È riuscito almeno il Guerrazzi a farci dimenticare il vecchio repertorio? In tanto fracasso di metafore trovi poi luoghi comuni da disgradarne le esercitazioni rettoriche delle scuole. La quasi «parentela» che è tra il cielo e l’occhio di Beatrice, formati «col medesimo azzurro» e nunzii ambedue della gloria del Creatore: «l’aria piú chiara, il cielo piú lieto» ad ogni girar di quegli occhi; e la luce delle fiaccole che si «raddoppia» per virtú sempre di quegli occhi; il piacere che si versa a onde, la noia che soffia «un alito ghiacciato sulla universale esultanza», sono un tritume di cattivo gusto, vecchia esagerazione congiunta con la nuova.

Il medesimo è a dire quanto al maneggio degli affetti. Il Guerrazzi pone studio a far gagliarda impressione sui sensi per giungere al cuore, adunando in una sola situazione circostanze estreme, che riempiono di maraviglia e di terrore. Qua vedi un fanciullo morente, e il padre ebbro di furore che gli si avventa per finirlo, e la figliuola che gli punta la spada sul petto e gli dice: «Padre... non ti accostare...». Lá questo stesso fanciullo sulla bara, ed il padre che prova di abbracciare la figlia, e costei che urtandogli la bara addosso grida: «Fra me e voi io pongo il vostro parricidio». Altrove è una grotta, dove i banditi hanno rinchiuso il conte Cenci, trastullandosi a tormentarlo con le piú