Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/152

Da Wikisource.
146 saggi critici

parla sempre di dritto, di patria, di libertá. La sua morale fa perdonare alla sua metafisica.

D. Il contrario, uomo contraddittorio.

A. Perché mi chiami contraddittorio?

D. Perché ora parli secondo il pensiero, ed ora secondo la paura.

A. Hai ragione. Qualche volta mi dimentico di Campagna.

D. In Kant avvenne l’opposto, come nota l’arguto discepolo. Perché, insino a che stette a costruir la metafisica, ragionò col cervello; ma come si vide innanzi l’edificio bello e compiuto, si spaventò e si ricordò di Campagna, vale a dire dell’antico e del nuovo Testamento, e ragionò con la paura e col pregiudizio. Cosi, perché ne’ Comandamenti della legge di Dio trovi una litania di «devi e non devi», immaginò un dovere assoluto o categorico, lui che aveva prima considerato l’assoluto come trascendente ed ipotetico. E col dovere venne fuori l’immortalitá dell’anima, il premio ed il castigo, fondamento egoistico della morale volgare, la libertá congiunta col concetto di un Dio creatore, come se esser creato ed esser libero non fosse una contraddizione, e disconoscendo la massima che «operari sequitur esse», vale a dire che ciascuno fa cosí perché è cosí. A questo modo Kant, credendo di filosofare, non ha fatto che teologizzare, ed ha perduto ogni merito e credito, quando a corona dell’opera ti fa comparire in ultimo una teologia speculativa1.

A. La paura è un gran filosofo.

D. Schopenhauer ha gittata giú questa filosofia della paura, ed attenendosi alla metafisica, ed aggiungendovi il «Wille», ha creato, come a buona ragione si vanta, la sola filosofia che dar ti possa una morale ed una teoria politica. Io debbo rispondere delle mie azioni, perché son io che le fo; il mio torto è d’esser io e non tu, e non qualsiasi altro2.



  1. Die Welt als Wille und Vorstellung, I, 586. — Die beiden Grundprobleme der Ethik, pp. 119-26.
  2. Die beiden Grundprobleme der Ethik, pp. 91 sgg. — Parerga und Paralipomena, I, par. 9.