Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/132

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come involucro assai trasparente delle sue idee: di tal natura è la novella del Lauro, il Parafoco, l’Indifferenza. Un’alta e tranquilla intelligenza penetra in tutte le forme, e le fa sensate: dá a ciascuna un significato. Senti non so che canuto, una saviezza di capelli bianchi, nel maggior fuoco dell’immaginazione e del sentimento. Il ritiro della sua anima nell’innocenza della natura e nella calma dell’intelligenza è cosí sincero e perfetto, che caccia dal suo petto le cattive e volgari passioni, la cupidigia e l’ambizione, e vi tempra l’ardore dello stesso amore, tema inesausto de’ poeti, e che è in lui un amabile pascolo dell’immaginazione, purificato di ogni sensualitá:

                                         A me disse il mio Genio
Allor ch’io nacqui: L’oro
Non fia che te solleciti,
Né l’inane decoro
De’ titoli, né il perfido
Desio di superare altri in poter.
     Ma di natura i liberi
Doni ed affetti, e il grato
Della beltá spettacolo
Te renderan beato,
Te di vagare indocile
Per lungo di speranze arduo sentier.
               


Sente egli medesimo il comico di un amore platonico, e in luogo di simulare un ardore che non prova, in luogo di simulare una frenesia di sensi con una frenesia d’immaginazione, come avviene talora al Petrarca, ciò che dá presa al ridicolo, rimane sempre nella sinceritá delle sue impressioni e nella veritá de’ suoi sentimenti in una forma piena di garbo e di delicatezza. L’ode all’Inclita Nice, specialmente verso la fine, dove una fantasia tutta petrarchesca vi acquista la sobrietá, e la misura del reale, e l’altra sua ode Il pericolo, cosí amabile, cosí piena di buon senso in quel flutto d’immagini, sono il piú bel frutto di quella calma superiore. Tale è pure Il brindisi, dove, lasciato il falso furore bacchico di simili componimenti, sviluppa con ama-