Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/221

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xi. dissoluzione di laura 2i5


sero improntati d’una malinconia senza lacrima e senza lamento: la stanca malinconia del vecchio, che, nella sollecitudine inquieta di sé, tutto rimena alla sua persona, e non sente un sublime che è a sue spese.

Qui il Canzoniere si chiude. Ben promette il poeta di farne un altro alla Vergine, ma è troppo tardi. Non può farsi una vita nova, e l’antica è stanca. Pur non se ne avvede; e perché sa far versi, e per lungo uso conosce tutti i segreti dell’arte, concepisce un lavoro di maggior mole, non so che simile alla Divina Commedia. Parlo de’ suoi Trionfi. Ben so che il poeta mori con la lima in mano, scontento del suo lavoro, e che i critici a questo difetto di correzione recano il poco successo. La veritá è che mai il poeta non ha fatti di si bei versi, di cui molti sono rimasi proverbiali, giunto all’ultimo della chiarezza e dell’eleganza. E con che accuratezza l’abbia lavorato, lo mostrano le tante correzioni e cangiamenti che si trovano ne’ codici. Ben qua e lá desideri le ultime cure, come in Virgilio; ma laddove l’Eneide è rimasa immortale, i Trionfi sono quasi dimenticati. Gli è che il difetto non è nella parte tecnica, ma nell’anima dell’autore; non si tratta d’una malattia della cute, ma di una malattia organica insanabile.

Viene un momento che non siamo pili capaci di passione e di azione, non piú capaci di coglier gli arili nello stato d’azione o di passione; siamo non piú attori, ma spettatori di noi e degli altri; guardiamo cose ed uomini con occhio critico. Tale è lo stato del Petrarca. Il passato se gli schiera innanzi nudo di quelle passioni ed illusioni che gli davano calore; egli lo contempla con calma senile, non senza ridere un po’ di tante fanciullaggini, egli l’uomo savio; se ne stacca, lo divide in diverse etá, lo generalizza. Quel passato non è piú il suo passato; perde ciò che avea di concreto e di personale, e diviene la storia della vita umana; il sentimento si scioglie in idea, l’individuo in genere. Il tempo del suo amore per Laura è l’etá della giovinezza o delia passione, a cui succede la calma della ragione, insino a che morte chiude quaggiú la nostra storia. Ma la Fama la continua presso la posteritá, in sino a che vien con-