Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/252

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246 nota


pel quale, nelle due edizioni precedenti, il capitolo VIII non aveva numero, il IX era numerato come VIII, e da esso si saltava all’XI... Ma le maggiori cure le ho date ai versi e componimenti del Petrarca e di altri poeti, che nel libro sono riferiti in gran copia. In codesti riferimenti gli errori erano parecchi; e sono stati anche, talvolta, rinfacciati con acredine al D. S., quasi effetto d’ignoranza o di poco amore. Ma il vero è che essi erano, per contrario, effetto di troppa conoscenza e di troppo amore; perché il D. S., sapendo a memoria il suo Petrarca, lo citava a memoria, e soggiaceva agli scherzi che la memoria fa a tutti, anche agli uomini piú memoriosi. Cosi gli accadeva di scrivere: «infinita è la turba», invece di: «infinita è la schiera» degli sciocchi; «dopo le notti vanamente spese», invece di: «dopo le notti vaneggiando spese»; o nei versi: «La voglia e la ragion combattut’hanno Sette e sett’anni...», di compiere un’operazione aritmetica e scrivere: «Quattordici anni...»; o, infine, nel sonetto. O cameretta..., al verso i3, dove si dice: «Chi ’l pensò mai?» sostituire, nella citazione e nel concetto: «Chi il crederia?», incorrendo perciò nel biasimo del Cerquetti, che s’avvide dello scambio. Naturalmente, questi versi e componimenti sono stati da me riveduti, non sulle recenti edizioni critiche, ma sui testi che correvano al tempo del D. S., e che egli dovette avere tra mano: cioè per le rime del Petrarca mi sono valso di una delle edizioni del Le Monnier (3ª i85i), pel canzoniere di Dante dell’edizione Fraticelli, e per le rime dei poeti del primo secolo, del manuale del Nannucci.» (v. Una famiglia di patrioti, cit., pp. 25i-252).

Riprodusse l’edizione del Croce, Nino Cortese (vol. VII delle «Opere complete» del D. S., Napoli, A. Morano, 1932, in i6°, pp. xii-293), che, per quanto concerne il testo, non portò veramente quei perfezionamenti che il Croce si augurava, e lasciò anzi inserire qualche lieve svista. Su questa edizione del Cortese fu esemplato il testo curato poi da Luigi Galeazzo Tenconi (F.D.S., Saggi e scritti critici vari, vol. I, Sesto San Giovanni - Milano, Barion, i936, in i6°, di pp. 462; il Saggio occupa le pp. 15-262); ma il nuovo editore corresse congetturalmente alcune sviste, e, evidentemente, tenne presente per l’introduzione il testo dei Nuovi saggi critici. Recentemente Niccolò Gallo ha curato una nuova edizione, con introduzione di Natalino Sapegno (Torino, Einaudi, i952, in i6°, di pp. xxi- 266), e, pur accettando in linea di massima i criteri del Croce, ha riprodotto con piú scrupolosa fedeltá S, non accettando né tutte le correzioni introdotte dal Croce né la sua minuziosa punteggiatura. Indicheremo