Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/91

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iv. laura e petrarca 85


Adunque disconoscono il Petrarca coloro che voglion farne un platonico o un appassionato; erra tra l’uno e l’altro, e lo sapea, e ci si era cosí avvezzo, che non di rado nella stessa poesia trovi fusi insieme tutti questi indirizzi.

Di che possiamo tirare per prima conseguenza che il Petrarca è sincero: ce lo dimostrano le sue inconseguenze, il suo va e vieni. E poi, che nel Petrarca nessun indirizzo è condotto alle sue estreme determinazioni. La gioja non ha lo slancio lirico di un’anima forte e piena; ed il dolore ha qualche cosa di idillico, non sale mai sino ad una tragica sublimitá. Onde si può considerare come il piú grande de’ trovatori, ed il precursore della lirica moderna. Ha dato un corpo al platonismo, vi ha spirato per entro il calore di un sentimento vero, lo ha purificato di quell’astratto filosofismo, da cui non si è potuto scioglier Dante; ma, d’altra parte, quel sentimento vi sta timido, irresoluto, quasi involontario, lontano ancora da quella possanza, da quella ricchezza e profonditá di gradazioni, da quell’amara voluttá, che trovi ne’ tempi moderni. Resta un sentimento a due facce, che ti balenano ora l’una, ora l’altra, di modo però che nessuna è assolutamente sé stessa, ma ti fa intravedere la compagna, e tutt’e due senti che appartengono allo stesso uomo. Di che nasce quel misto di luce e d’ombra, quel non so che fluttuante e misterioso, che impaccia i critici alla san Tommaso, ma che è cosí vero e cosí attraente.

Questi sentimenti sono tutti reali e sinceri, ma non di tal forza, che rintuzzino le abitudini e i difetti del poeta e lo rapiscano in uno stato d’animo affatto conforme ad essi. Certe frasi convenzionali, certi difetti abituali penetrano qua e lá nelle migliori poesie. Il Petrarca è un po’ come un uomo che per lunga usanza sta con la pipa in bocca anche nel punto che per vera commozione versa lagrime; o, per trovare un paragone meno indegno di lui, è come un critico disposto dal mestiere ad analizzare le sue impressioni quasi nel punto stesso che le riceve. Quei sentimenti egli è disposto a trasportarli nel regno dell’immaginazione, di attore trasformatosi facilmente in poeta. Ed ha la forza di porseli a distanza, di osservarli con