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V

FORMA PETRARCHESCA


Possiamo ora aprire il Canzoniere, aprirlo anche a caso. Come i pensieri e i sentimenti stanno ciascuno di per sé, non come parti svolgentisi da intrinseco processo, cosí ciascuna poesia è un tutto intelligibile in sé stesso. Potete leggerlo, come leggereste i pensieri di Pascal, pensiero per pensiero, sonetto per sonetto. E vi sarebbe difficile a leggerlo in altro modo, e, come si dice, d’un fiato; perché, non ci essendo né varietá di soggetti, che desti la curiositá, né una vera successione storica, che vi tenga in una gradevole sospensione, lascereste ben presto il libro per stanchezza. Soprattutto è bene non fermarsi alle prime poesie, e subito buttar fuori il proprio giudizio; essendo quelle le pessime della raccolta, composte probabilmente piú tardi a introduzione. La porta è cattiva, ma l’edifizio è bello; e, se, o lettori, vi dá l’animo d’entrare, io voglio accompagnarvi e fare il cicerone.

Troveremo sonetti, canzoni, ballate, madrigali, sestine. Ne’ poeti antecedenti ci è maggior varietá di versi e di metri, cosí alla confusa, senza determinazioni; nei seguenti sono comparse nuove forme liriche, alcune recate a perfezione. Il sonetto e la canzone si possono considerare come il nocciolo di tutte queste forme, ed in Dante ed in Petrarca hanno una compiuta espressione.

Il sonetto è la forma elementare della poesia moderna. Dopo d’essere stato per lungo tempo una specie di malattia