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v. la forma petrarchesca 89


canzone, con avviamento alla canzonetta, nei suoi rimpiccioliti contorni piena di grazia. II Petrarca ce ne ha lasciate sei, di cui due1 sono leggiadre, e tutte hanno una forma fissa, ma arbitraria. Neppure del madrigale si è formata un’idea chiara, forma presso di lui vagante, che talora s’accosta alla ballata, talora al sonetto: quello che incomincia «Nova angeletta» non è senza grazia. E si è voluto provare ancora nella sestina, che è nella storia delle forme poetiche quello che i concetti e le acutezze sono nella storia del pensiero. Non ci è niente che possa meglio testificare il raffinamento a cui era giunta la poesia amorosa, che questa forma sgraziatissima, in tanta povertá e servilitá cosí affettata e pretensiosa. Questo è in tuffi poeti: questo è nel Petrarca.

Ma sotto queste diverse forme vi è facile riconoscere lo stesso uomo, soprattutto all’elocuzione, all’uso de’ colori. Se poeta fu mai atto a raggentilire una lingua ed una poesia, certo fu il Petrarca, dotato di una tanto squisita sensibilitá. Nella lingua italiana si sentivano ancora gli elementi diversi che vi entravano, il latino, il municipale, il provenzale. Il Petrarca sviluppò quell’elemento cantabile e musicabile che la costituisce, e ne fece la dolcissima delle lingue. Guidato da un orecchio delicatissimo, vince ciò che di aspro è ancora nella etimologia con lievi cambiamenti eufonici; e questo fa con tanta sicurezza e finezza di gusto, che dove delle parole di Dante molte sono rimase anticate, le sue sono ancor fresche e giovani, come coniate pur ieri. Rifiuta le parole e i pensieri comuni, cerca con accuratezza quelle che rinchiudono il più d’accessorii, esimio soprattutto nella scelta degli epiteti e de’ verbi. Mira a comprender molto in poco, a condensar pensieri ed immagini, che spesso ti vengono innanzi, non in virtú delle parole, ma per il solo effetto dello splendore e della grazia del tono. Come nella scelta e nel collocamento delle parole, cosí nella struttura del verso è artificiosissimo, maestro cosí dotto di melodie, che



  1.                                     Lassare il velo o per Sole o per ombra...
    Volgendo gli occhi al mio novo colore...