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68 | storia della letteratura italiana |
L’universo muore con Beatrice:
Ed esser mi parea non so in qual loco, |
«Sí bella»! Questa è l’immagine. Gli basta chiamarla bella, chiamarla Beatrice. Incontra per via peregrini, essi soli indifferenti in tanto dolore:
Ché non piangete, quando voi passate |
La vita e la morte di Beatrice non è in lei, ma negli altri, in quello che fa sentire. L’immagine è immediatamente trasformata in sentimento. E questa immagine spiritualizzata è quella mezza realtá che si chiama il fantasma, esistente piú nella immaginazione del lettore che nella espressione del poeta. Ciascuno si fa una Beatrice a sua maniera e secondo le forze del suo spirito. Siamo nel regno musicale dell’indefinito. Beatrice è un rêve, un sogno, una visione. La stessa sua morte è un sogno o, come dice Dante, una fantasia, accompagnata di particolari patetici e drammatici, perché il poeta è vittima de’ suoi