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tutte le sue illusioni, tutta la sua poesia? Foscolo protesta come uomo e come poeta. È in lui sempre il secolo decimottavo, ma il secolo andato troppo innanzi nel suo lavoro di demolizione e che si arretra, cercando un punto di fermata nei sentimenti umani, via a’ sentimenti religiosi.

Queste cose Foscolo non le pensa solo, le sente. Ci era giá il patriota, il liber’uomo: qui apparisce l’uomo nella sua intimitá, ne’ delicati sentimenti della sua natura civile. L’uomo nuovo s’integra, il mondo interiore della coscienza si aggiunge nuovi elementi. Ed è da questa profonditá di sentire che sono uscite le piú belle ispirazioni della lirica italiana, il lamento di Cassandra, le impressioni di Maratona, l’apoteosi di Santa Croce. Il punto di vista è cosí elevato, che lo spettacolo d’Italia caduta cosí giú, materia di tanta rettorica, lo trova rassegnato e meditativo sulle alterne vicende delle umane sorti. Ci è vista di filosofo, cuore d’uomo e ispirazione di poeta.

Quando comparvero i Sepolcri, fu come si fosse tócca una corda che vibrava in tutt’ i cuori. E non fu minore l’impressione su’ letterati.

La nuova letteratura si era annunziata con la soppressione della rima. Alla terzina e all’ottava succedeva il verso sciolto. Era una reazione contro la cadenza e la cantilena. La nuova parola, confidente nella serietá del suo contenuto, non pur sopprimeva la musica, ma la rima: bastava ella sola a se stessa. Foscolo qui sopprime anche la strofa: e non era giá una tragedia o un poema, era una composizione lirica, alla quale egli osa togliere tutt’i mezzi cantabili e musicali della metrica. Qui è pensiero nudo, acceso nella immaginazione e prorompente, caldo di se stesso, con le sue consonanze e le sue armonie interne. Il verso, domato da tenace lavoro, rotte le forme tradizionali e meccaniche, vien fuori spezzato in sé, con nuove tessiture e nuovi suoni; e non è artificio : è voce di dentro, è la musica delle cose, la grande maniera di Dante. Anche il genere parve nuovo. Al sonetto e alla canzone succedeva il carme, forma libera di ogni esterno meccanismo. Era il poema lirico del mondo morale e religioso, l’elevazione dell’anima nelle