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xx - la nuova letteratura 391


alte sfere dell’umanitá e della storia, una ricostruzione della coscienza o dell’uomo interiore al di sopra delle passioni contemporanee, era l’uomo intero nella esterioritá della sua vita di patriota e di cittadino e nella intimitá de’ suoi affetti privati, era l’aurora di un nuovo secolo. Il carme preludeva all’inno. Foscolo batteva alle porte del secolo decimonono.

Entrato in questa via, mette mano ad altri carmi: l’Alceo, la Sventura, l’Oceano. Ma non trova piú la prima ispirazione: compone a freddo, letterariamente, gli escono frammenti, niente giunge a maturitá. Comparvero ultime le Grazie. Lavoro finissimo di artista, ma il poeta quasi non ci è piú.

Rimane un Foscolo in prosa. Hai innanzi la sua Prolusione, le sue lezioni, i suoi scritti critici. Non è prosa francese e non toscana, voglio dire che vi desideri la grazia e la vivezza toscana, e la logica e il brio francese. È una prosa personale, ancora in formazione, piena di reminiscenze latine e oratorie, con una tendenza alla maestá e alla forza. Mostra piú calore d’immaginazione che vigore d’intelletto.

Il concetto dominante di questa prosa è l’uomo soprapposto al letterato. Foscolo ti dá la formola della nuova letteratura. La sua forza non è al di fuori, ma al di dentro, nella coscienza dello scrittore, nel suo mondo interiore. Dante e Petrarca, visti da questo aspetto, risplendono di nuova luce. Lo stile si scioglie dall’elocuzione e da ogni artificio tecnico, e s’ interna nel pensiero e nel sentimento. Lo stesso Beccaria è oltrepassato. Ci avviciniamo all’estetica. Non ci è ancora la scienza, ma ce n’ è il gusto e la tendenza.

E ci è ancora di piú. Vi rinasce il gusto delle investigazioni filologiche e storiche, tenute in tanto disprezzo da un secolo che faceva tavola di tutto il passato. L’Italia vi ripiglia le sue tradizioni e si ricongiunge a Vico e Muratori.

Foscolo apriva la via al nuovo secolo. E non è dubbio che, se il progresso umano avvenisse non in modo tumultuario, ma in modo logico e pacifico, l’ultimo scrittore del secolo decimottavo sarebbe stato anche il primo scrittore del secolo decimonono, il capo della nuova scuola. Ma quel progresso