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58 DELLA CONDIZIONE GIURIDICA

essersi portate»1. Né meno significative sono quelle altre parole2: e il mondo è delle donne, e gli uomini sono delle donne»3. Non è poi soltanto nel libro delle donne illustri che il Boccaccio si palesa estimatore del sesso femminile; lo stesso sentimento traspare altresì da molti luoghi di altre sue opere, e dello stesso Decamerone, dove pure egli ha mostrato assai poco rispetto della femminile pudicizia.

Dopo il Boccaccio non sono mancati in Italia e in ogni altro paese civile scrittori di lettere e di storia, i quali resero onore al sesso femminile, sollevandosi al di sopra dei soliti volgari aforismi intorno alla inferiorità ed ai pretesi vizi congeniti delle donne4. Ed era naturale che così fosse di fronte ai tanti esempi di donne valorose in ogni branca del sapere e della civiltà, che l'età moderna, contrariamente a quanto pensava il Boccaccio5, ha dato in maggior copia dell'antica.

  1. Trad. del Betussi, Venezia 1547.
  2. Ib., p. 65.
  3. Notevole è l'aspra censura che il Boccaccio trovava già di fare ai suoi tempi del crudele costume di forzare le figliuole ad entrare nei monasteri (nella vita di Rea Silvia, vergine vestale): «cosa pazza e da ridere! Non sanno che le donne oziose combattono con i piaceri venerei, ed hanno non poca invidia alle pubbliche meretrici..., maledicono tra loro l'anime dei parenti, quella vita e quei monasteri, nè trovando altra via di consolarsi, che da loro istesse, nel suo cuore s'ingegnano di trovar via e modo che possano uscir dai monasteri, e fuggirsene, ovvero tor dietro alcun innamorato, con cui si solazzino segretamente... Queste sono le contemplazioni verso Iddio, e i preghi che vanno in cielo... infelici padri, e voi parenti, e tutti gli altri ai quali si deve questo mio parlare, ditemi un poco, perchè non avete considerato s'egli è diritto far patire ad altri quello che non avete patito voi, od avete fuggito!...».
  4. Il mentovato Betussi, traduttore delle Donne illustri del Boccaccio seguì l'esempio di questo, e scrisse la continuazione di quell'opera, aggiungendovi, a mo' d’appendice, le biografie di molte illustri donne dei tre ultimi secoli. — Fra gli antichi scrittori italiani di biografie di donne illustri, vuolsi rammentare altresì il Padre Tommaso Garzoni, antere delle Vite delle donne illustri della Scrittura Sacra; Venezia, Imberti, 1588. Lo stesso scrisse pure un discorso sulla Nobiltà delle donne (Ib.), dedicato alla duchessa di Ferrara, Margherita Gonzaga. Di guasto discorso rena tatto cenno più avanti nel testo.
  5. Il Boccaccio animato da predilezioni pei tempi classici e gli eroi greci e romani, non si perita di asserire (op. cit., Proemio, i. f.) «che le donne ebree e