Pagina:Dizionario della lingua latina - Latino-Italiano - Georges, Calonghi 1896.djvu/534

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ribus, Cic.: omnia amici causā facere, Cic. β) con l’acc. del sost., facinus, caedem, furtum, Cic.: alci medicinam, sanare uno, Cic.: initium, finem, moram, periculum e sim., V. finis, initium, moram, periculum ecc.: comitia, tenere, Liv.: indutias, pacem, fare, concludere tregua, pace, Cic. ed a.: bellum, cominciare la guerra, Cic., alci, far guerra con alc., Nep. ed a.: proelium, azzuffarsi, scendere in campo, Sall. ed a.: fugam, darsi alla fuga, Sall.: deditionem, arrendersi, Sall.: nomina, V. nomen: imperata, eseguire gli ordini, Caes.: promissum, mantenere la promessa, Cic. γ) con avv., multa impure atque taetre, Cic.: vel facere quod non optime possis, vel facere quod non pessime facias, humanitatis est, Cic. δ) con quid in propos. interrog.: quid faciam? che debbo fare? Ter. ed a.: quid facerem? che dovrei (doveva) io fare? Verg. e Ov. (detto di chi non sa a qual partito appigliarsi, e si scusa di questa sua indecisione): e così quidnam facerent de rebus suis? che doveano fare in tali circostanze? Nep.: quindi anche quid hoc homine ovv. huic homini facias? che vuoi fare d’un tal uomo? Cic.: quid faceret Chrysippus huic conclusioni? che cosa potrebbe obbiettare Crisippo a questa conclusione? Cic. 2) partic., a) istituire, apparecchiare una festa, una solennità, dei giuochi, cenas, Cic.: ludos, Cic.: sacra ovv. sacrificium, ovv. res divinas, sacrificare, celebrare sacrifizi, Cic. (cfr. sotto al n° II, 2). b) esercitare q.c. come arte, professione, ecc., praeconium, argentariam, Cic.: medicinam, fare il medico, Phaedr. 3) fare == preparare, procurare, nomen, cognomen alci rei, dare, Liv.: alci auspicium, ispirare ad uno altri pensieri, Hor.: alci negotium, V. negotium: silentium, Liv.: orationi audientiam, Cic.: favorem, Liv. 4) dare q.c. ad uno, concedere, potestatem, Cic.: commercium sermonis, Cic.: alci gratiam alcjs rei (perdonare, graziare, usare indulgenza verso), Cic. 5) eccitare, svegliare un affetto, ispirare, alci desiderium alcjs rei, far venir voglia, Liv.: alci fidem, far credere ad uno, convincere uno di q.c., Cic.: hosti audaciam, Liv.: animos (animo, coraggio), Liv.: spiritus (spirito, coraggio), Liv.: spe, Liv.: taedium, stomachum, Cic.: suspicionem, Cic. 6) facere seg. da ut o ne e il cong., far sì che o che non, facis, ut rursus plebes in Aventinum sevocanda esse videatur, Cic.: mors faciet, ne sim, cum venerit, exsul, Ov.: seg. dall’acc. e l’infin. esprimente l’effetto, illum timere facit, Ov.: quindi a) facere, ut etc., non di rado per fare risaltare meglio l’idea dell’attività, facite, ut mores ejus et vultum recordemini, fate di ricordarvi == ricordatevi, Cic.: e facio, ut etc., con un agg. od un avv. == intendersi a od in, invitus ovv. non invitus feci, ut etc., Cic.: facio libenter, ut etc., Cic. b) l’imperativo fac (facito) ut ovv. comun. sempl. col cong. dopo di sè, come circonlocuzione, equivalente ad un imperativo affermativo, corrispond. al nostro fa di seg. dall’infin., certum hominem ad eum mittas face, Nep.: fac sciam ovv. facito ut sciam, fa ch’io sappia, fammi sapere, Cic. 7) (come ποιεῖν) per esprimere un fatto semplicem. pensato o supposto, seg. dall’acc. coll’infin., a) porre il caso, ammettere, supporre, esse deos faciamus, Cic.: fac, quaeso, qui ego sum, esse te, Cic. b) fingere, far mostra, facio me alias res agere, Cic. 8) con doppio acc. e precis.: a) con un sost. come acc. dell’effetto == fare, creare, eleggere uno a, α) generic.: alqm consulem, fare uno console (detto tanto del popolo, quanto di un singolo individuo che fa sì che uno divenga console), Cic.: alqm regem Epiri, Justin.: alqm reum, V. reus: alqm heredem, V. heres: alqm testem, V. testis: Siciliam provinciam, fare provincia, Vell.: senza un 2° accusat., facit eos (sc. magistratus), Cic.: e al passivo, si ille factus esset, se fosse fatto (console), Cic. β) darsi per, spacciarsi per, me unum ex iis feci, qui etc., mi diedi come uno che, ecc., feci come se, ecc., Cic.: facio te apud illum deum, Ter.: verbis se locupletem facere, Cic. b) con un agg. in acc. per indicare l’effetto, la condizione in cui uno è posto, animum dubium, rendere dubbioso, mettere nell’indecisione, Cic.: alqm sanum, Cic.: alqm peritum alcjs rei, Nep.: di rado con un avv., come alqd palam, rendere palese, pubblicare, Nep.: partic. factus nel vocativo, con doppio vocat., o tu lectule deliciis facte beate meis! Prop. 2, 15, 2. c) con un partic. od agg. coll’acc., per significare la situazione, l’attività in cui alcuno è rappresentato, Socratem disputantem etc., presentare, introdurre come, Cic.: alqm ovv. alqd missum, V. mitto n° II A e B: alqd reliquum, V. reliquus. 9) fare che q.c. diventi proprietà di alc., porre alc. in possesso di q.c., col genit. del possessore, tota Asia populi Romani facta est, cadde in potere del popolo romano, Cic.: facere alqd potestatis ovv. dicionis suae, ridurre in suo potere, assoggettarsi, Liv.: parim. alqm sui juris, Vell.: omnia arbitrii sui, sottomettere, Liv.: alqd sui muneris ovv. beneficii sui, fare, considerare q.c. come dono suo, come suo benefizio, Tac. e Justin.: alqm proprii juris, rendere indipendente, Justin. Ma anche col pron. poss., alqam terram suam, assoggettarsi un paese, Caes.: alqm suum, cattivarselo, Ter.: neque gloriam meam, laborem illorum faciam, nè io mi prenderò la gloria e lascierò a loro la fatica, Sall. 10) dare un certo valore a q.c. == considerare, stimare, apprezzare col genit. del valore, o del prezzo, parvi, minimi, pluris, maximi, nihili, Cic. ed a.: nec pluris nunc facere Camillum hoc bellum, si dà così poco pensiero di, ecc., Cic.: aggiungi: aequi bonique facere alqd, V. aequus, (n° II, 2, b, β alla fine): lucri, guadagnare, Nep. 11) l’effetto dell’attività considerato come riflessivo == soffrire, patire q.c., naufragium facere, fare naufragio, Cic.: damnum, detrimentum, essere danneggiato, provar danni, Cic. 12) come l’italiano fare ed il greco ποιεῖν, così anche il latino facere usasi spesso nel secondo membro della frase, quando il verbo del primo membro si trova nel secondo e si vuol evitarne la ripetizione: in questi casi facere designa l’idea generale del verbo anche quando questo non contiene punto l’idea di fare, e riceve spiegazione dal verbo del primo membro, an Scythes Ana-