Pagina:Enriques - Problemi della scienza, 1906.djvu/292

Da Wikisource.
272 capitolo vi

dei gas, ripresa dopo un secolo da Krönig e da Clausius (1856-57) e condotta ad un più alto grado di perfezione da Maxwell, Boltzmann, e Van der Vaals.

Nella rappresentazione primitiva di Bernouilli le particelle elementari del gas si movevano in linea retta fino all’incontro colla parete del recipiente, tutte con una medesima velocità uniforme, dalla quale scaturiva naturalmente una misura della temperatura. Questa veduta dovette esser corretta quando si volle tener conto degli urti fra molecole, che non possono essere trascurati ove si accordi a queste una dimensione non nulla. Per effetto di tali urti le velocità molecolari, se anche fossero supposte uguali in principio, debbono divenire varie entro larghi limiti, e tali quindi debbono ritenersi.

Si tratta allora di rappresentare gli effetti medii del fenomeno secondo le leggi della probabilità; in particolare la forza viva media fornirà la misura naturale (o assoluta) della temperatura, conformemente alla legge di Joule.

Le conseguenze di queste premesse sono molto notevoli1. Se si prescinde dalle dimensioni molecolari, si ottengono come prima approssimazione le leggi dei gas espresse dalla formula


pv = RT


(p = pressione, v = volume specifico, T = temperatura, R = cost. per tutti i gas).

Sono le leggi di Boyle, Gay-Lussac, Avogadro pei così detti gas perfetti.

Aggiungasi l’importante relazione fra i due calori specifici a volume costante e a pressione costante, (cp, cv) ed il peso molecolare (μ):



Queste leggi non sono esattamente confermate dall’esperienza pei gas reali; gli scarti in vario senso, attinenti a varie condizioni, domandano di essere spiegati spingendo la teoria ad un secondo ordine di approssimazione; e, come Bernouilli ha previsto, si ottiene già una correzione tenendo conto delle dimensioni molecolari, ma questa è ben lungi dal soddisfare alle esigenze sperimentali. Evidentemente una correzione ulteriore deve essere cercata risalendo alla rappresentazione della molecola stessa, che si è assimilata ad una sfera elastica impenetrabile.

Questa immagine un po’ grossolana dovrà essere modificata. In qual senso?

  1. Cfr. L. Boltzmann: «Vorlesungen über Gastheorie», Leipzig, 1896-98.