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Una sporta tu n’empia, onde sii fatto
Segno all’altrui pietade. Altra talora
Dell’Egioco è la mente, all’uomo arcana;
Onde se ari tardivo, ecco il rimedio.
Come prima il suo metro intra le frondi
Il cuculo intonò, nunzio di gioia
Per ogni piaggia all’uom, se al terzo giorno
Piovane doni il ciel, nè tosto cessi,
E tanta che dei buoi l’orma non varchi,
Ma neppur l’empia a mezzo, allor potresti
Alla tarda aratura aver compenso.
Figgi in petto tai cose, e cògli a tempo
E primavera verdeggiante e piova.
Nella fredda stagion quando dall’opre
L’acre gelo distoglie, allorchè molto
Ben può in casa giovare a sue faccende
L’uomo solerte, la fabril fucina,14
E degli scioperoni i crocchi evita.
Te fra le strette del bisogno il crudo
Verno non colga, sicchè man stecchite
Tu mostri e gonfi piè.15 Colui ch’inerte
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