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Ecco che m’arrostisce il fuoco, e mi soffoca l’umido radicale della Lumaca! E disse alfine piangendo in tuono musicale tetro:

Sventurata donzella!
Per sottrarmi al furor d’irata stella
Volli fuggir; per non aver studiato,
Che il destino è veloce come il vento;
Seguita, l’uom, come la barba il mento;
Lo ritrova, e lo coglie in ogni lato.


FAVOLA X.




LE GALLINE, ED I CORVI.


Era già qualche tempo, che le Galline erano mal soddisfatte della reggenza del Gallo, e andavano fra loro pensando di farlo rimuovere dalla tutela. Un dì presero l’occasione, che il Gallo faceva loro un imposto straordinario, e si congregarono per capi di casa, affine di provvedere all’emergente questione del loro stato. La Gallina più vecchia, che aveva molta lettura, e che per la sua grande eloquenza aveva perduto un barbarotto 21 nella presa di Buda, si mise a sedere sovra un gabbione d’alta indagine, si fregò tre volte la rugosa fronte, e disse a quelle congregate eroine: Co... co... cot... conato! La Fenice, quando il corso è spiegato; perchè l’acqua sorpassa l’onde; le pillole son rotonde del parto non simile ai figli, la qual copre la region dell’aria. Avete inteso questa metafora! or ve la spiego. Noi siamo